Oggi 27 settembre sono due mesi esatti da quel fatidico 27 luglio 2017 in cui le strutture territoriali di Slc-Cgil/Fistel-Cisl/Uilcom-Uil firmarono in Regione Piemonte un accordo con Vodafone per offrire ai colleghi trasferiti da Ivrea a Milano la fantastica opportunità di scampare al trasferimento fuoriuscendo dall’azienda: oltre la sempre valida opzione delle dimissioni volontarie, questi colleghi possono volontariamente farsi ricollocare presso altro datore.
Ad oggi, incomprensibilmente, NESSUNO dei trasferiti ha colto questa imperdibile occasione.
Eppure si tratta di un testo orgogliosamente difeso dalle organizzazioni firmatarie, quale strumento di maggior tutela per il personale impattato…..a parte qualche raro brivido di vergogna e contrarietà:
- la Rsu Vodafone di Bologna (5 delegati Slc-Cgil e 1 delegato Uilcom-Uil) critica aspramente l’accordo prima il 28 luglio scrivendo “con una mancia di 4 mensilità lorde, chi era stato reintegrato dal giudice in Vodafone potrà essere assunto dalla stessa azienda in cui era stato esternalizzato nel 2007!” e ancora il 14 settembre ribadendo “stracciare una sentenza della magistratura a Vodafone costa 4 mensilità lorde.”
- La delegazione Slc-Cgil Vodafone di Roma il 10 agosto prende le distanze dall’accordo in Regione Piemonte scrivendo “come delegazione SLC-CGIL territoriale riteniamo che un accordo di tale natura non sia da perseguire come modello nel nostro territorio.”
Casi isolati fino al 22 settembre quando la segreteria nazionale di Uilcom-Uil invia una lettera a Vodafone con cui manifesta la propria contrarietà a diversi passaggi presenti nel testo e soprattutto comunica “in nome e per conto anche della ns. Struttura Territoriale/Regionale, il ritiro della firma sull’accordo in oggetto.”
Fortunatamente Fistel-Cisl rimane fiera e orgogliosa del testo firmato. Fistel-Cisl Emilia Romagna il 26 settembre, difendendo fedelmente il lavoro svolto il 27 luglio dai colleghi di Ivrea, scrive “questo è il pensiero del sindacato confederale (Slc-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL) e riteniamo che dovrebbe essere compreso anche da chi veste abiti confederali”. Qualcuno avrebbe dovuto avvisarli che 4 giorni prima Uilcom aveva revocato la propria firma!
Ma perchè questo ripensamento????? C’entrerà forse che Uilcom e Slc stanno patrocinando cause contro Vodafone per il reintegro di personale ceduto nel 2007? La Uil, dopo soli 57 giorni, si e’ accorta che non ci si puo’ far promotori di cause legali per tornare in Vodafone e al contempo avallare accordi che sanciscono la bonta’ dei trasferimenti discriminatori operati dalla stessa Vodafone a danno di chi ha vinto quelle cause. La Cgil, dopo aver fatto dichiarazioni stampa a favore dell’accordo, per ora tace.
Che l’accordo in Regione Piemonte rappresentasse un pasticciaccio brutto a noi è stato chiaro fin dall’inizio. Con i fatti (non sottoscrivendo quel testo), prima ancora che a parole, abbiamo denunciato l’irricevibilità della proposta, poichè funzionale non ai lavoratori impattati ma a Vodafone (per sostenere con l’avallo sindacale di essere duttile e sensibile) e a Cgil-Cisl-Uil (per rinnovare la propria essenza accondiscendente). Un pasticciaccio brutto insomma perchè 2 mesi fa si è firmato un accordo che nulla ha a che fare con la tutela dei diritti e della qualità di vita dei lavoratori ma ha molta attinenza con interessi di organizzazioni, scelte sbagliate di cui nessuno rende conto e difese corporative.
Noi continuiamo ad aver chiaro che il sindacato e gli interessi nostri in qualità di lavoratori si rappresentano e difendono in altro modo.
Cobas Vodafone – 27 settembre 2017
Cobas_vodafone_il pasticciaccio brutto