Apprendiamo da canali “informali” che verranno tolte dalla programmazione di novembre e dicembre le giornate di CDS previste per alcuni settori operativi. Riscontrando anche delle difformità nonché una descrizione piuttosto generica dei settori coinvolti tra i vari comunicati girati rapidamente dalle solite OO.SS., ci chiediamo se sia questo il nuovo modello di relazione sindacale post-separation, che si intende anche promuovere con il rinnovo del CCNL.
Da tempo riscontriamo la totale assenza di incontri sindacali nazionali e territoriali; l’interlocuzione è solo presente con le solite segreterie… notoriamente più “morbide” dei rappresentanti diretti dei lavoratori e lavoratrici.
Oltretutto affidando la comunicazione a chi li ha “comodamente” accompagnati a perseguire gli obiettivi nefasti della separazione, non ci si deve nemmeno scomodare a dover rispondere ad alcune domande scomode che anche il più ingenuo dei rappresentanti dovrebbe porre:
Per quale motivo per un Contratto di Solidarietà attivato per 3200 esuberi, insistenti su 40000 persone, a seguito di una diminuzione del personale di 20.800 persone la CDS non è stata chiusa?
Invece le affidabili e morbide Segreterie accettano supinamente la comunicazione di una sospensione (da recuperare quindi nei prossimi mesi?)
Se l’attesa del rinnovo delle RSU e quindi del Coordinamento nazionale è una “scusa” per rimandare qualsiasi tipo di confronto, non può esserlo invece per le necessità urgenti che devono essere affrontate: a partire dalle informative pur sempre dovute alle RSU tutt’ora in carica ai sensi del CCNL, per finire con un nuovo accordo sul Lavoro Agile nuovamente in scadenza, che certamente non può essere gestito dalle sole segreterie.
Questa mancanza di comunicazione tramite i canali corretti sta creando più di qualche apprensione oltre ad una inevitabile confusione, per questo invitiamo l’Azienda a ripristinare una condotta relazionale adeguata: attraverso il confronto con le RSU e la doverosa informativa.
CHIEDIAMO INOLTRE LA CHIUSURA DELLA CDS PER TUTTI I DIPENDENTI E IL RIPRISTINO DEL PIENO SALARIO.
In assenza di adeguate risposte, ci vedremo costretti ad aprire una riflessione con i lavoratori e le lavoratrici per una stagione di aperta conflittualità e vedere riconosciuti i diritti di tutti e tutte.
Roma 22/10/2024
COBAS TIM