Il 21 Dicembre scorso le RSU IT e le OO.SS. Firmatarie si sono incontrate per affrontare il tema degli esuberi derivati dall’accordo del 7 settembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
L’azienda ha dichiarato che a causa della riduzione dei ricavi di ”casa madre”, della contrazione dei mercati, della concorrenza e degli aspetti regolatori (ci manca solo la congiuntura astrale e il ritorno della Forza…) sta subendo una riduzione delle attività che comporta la presenza di 200 esuberi da gestire tramite contratti di solidarietà (6,3% che cuba 16 giorni/anno), dichiarando inoltre che tale numero di esuberi è mitigato dai seguenti aspetti:
– 200 persone da gestire con i CDS
– 120 persone che possono accedere alle procedure art.4 “legge Fornero”;
– 80 persone che internalizzeranno attività nel corso del prossimo biennio;
– Attività straordinarie legate al piano di contingency del gruppo (AGCOM – Antitrust) che impatterà anche IT per tutto il 2016 che comporta l’aumento delle attività in carico ad IT;
Sempre per l’Azienda i 200 sono di fatto professionalità non più adeguate all’attuale momento storico, senza entrare in alcun merito sui settori aziendali coinvolti o sulle effettive professionalità impattate, esattamente come avvenuto in Telecom Italia. Eventuali dettagli sarebbero arrivati solo dopo la firma PREVENTIVA (a scatola chiusa) dell’accordo da parte di sindacati e delle RSU.
Contratti di Solidarietà e Uscite per Legge Fornero sono INDISSOLUBILI…in tal modo, grazie ai soldi pubblici, IT svecchia il personale finanziando parte delle uscite per “scivolo”.
Abbiamo chiesto (ma anche SNATER e SLC) che venissero fornite garanzie sulla centralità dell’informatica di Gruppo unica condizione affinché IT resti all’interno del Perimetro di Gruppo nel tempo. Sono stati richiesti i piani di rientro da adottare per ridurre il numero degli esuberi. Richieste legittime anche per fornire ai colleghi e alle colleghe una corretta informativa sullo stato dell’arte.
Come in TELECOM ITALIA, il fronte sindacale si è spaccato in 2 : Da una parte sindacati pronti a firmare tutto il firmabile pur di mantenere condizioni di privilegio. Dall’altra un fronte di opposizione netto (con la SLC per la prima volta in 35 anni che ha smesso di mettere firme gratuite su accordi truffa) che ha impedito di fatto la SOTTOSCRIZIONE DELL’ACCORDO
CONSIDERAZIONI : Ci sembra assurdo che l’azienda si presenti al tavolo con un’offerta prendere o lasciare, necessariamente entro la mezzanotte senza spiegare, giustificare, specificare, dettagliare PRIMA:
– attori e settori coinvolti; piani di rientro per azzerare le eccedenze; crescita di competitività a seguito dell’applicazione dell’accordo sulla CdS ed art.4 Legge Fornero;
ed il tutto SORPRENDENTEMENTE senza attendere i tempi tecnici necessari affinché siano i LAVORATORI e le LAVORATRICI a decidere e non i loro rappresentanti istituzionali;
E’ desolante constatare che dopo 2 cicli di solidarietà, internalizzazioni ‘dichiarate’ per un numero quasi doppio di quello previsto, migliaia di ore di formazione erogate in nome dell’ormai nota ricollocazione e riqualificazione, ci si ritrovi nuovamente allo stesso punto di partenza: la presenza di esuberi!!!
E’ fondamentale che ciascuno di noi sappia che il momento è realmente difficile, e che come al solito saremo noi a pagarne le conseguenze …la strada indicata dall’azienda, benché presentata come più sicura, sembra condurre ad un vicolo cieco che termina in un burrone, priva di prospettive concrete future.
Dire che se siglato l’accordo equivalga alla garanzia di mantenimento all’interno del perimetro (x tre anni) non credo che sia del tutto veritiera, visto che per es. a TI sarebbe comunque consentito riportare dipendenti IT esclusivamente A SUA SCELTA a casa madre, ANCHE in pieno regime di solidarietà in atto, magari tramite cessione di attività e processi pregiati in TI, il tutto comportando un ulteriore depauperamento di conoscenze e professionalità in IT da scontare al termine della solidarietà stessa….
Se sacrifici devono esserci che ci siano, senza nessuna preclusione ideologica, ma che almeno conducano ad un risultato concreto. MA DI CERTO…IL GRUPPO TELECOM SMETTA DI AFFIDARE ALL’ESTERNO LA GESTIONE E IL MANTENIMENTO DELLE BANCHE DATI SU PROGETTI STRATEGICI.
COBAS Telecom Italia – Information Tecnology