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Ebbene sì, ci tocca vedere anche questo. Con un comunicato nazionale datato 23 novembre 2020 scritto da CGIL-CISL-UIL, si comunica in modo generico, senza nessun elemento effettivamente concreto, che l’azienda territorialmente prevederà la sospensione delle attività di permanenza presso cliente.

RITENIAMO GRAVE E INACCETTABILE DA PARTE DEL SINDACATO CONFEDERALE uscire a due giorni dallo sciopero indetto dai COBAS con un comunicato del genere privo ad oggi di qualsiasi fondamento.

Riteniamo di trovarci di fronte all’ennesima stampella lanciata in soccorso all’azienda che si trova in difficoltà, oggi su un’azione di lotta dei TECNICI che in tutta Italia sta prendendo corpo.

TEMONO che lo sciopero di mercoledì possa avere un risultato importante e mettere in difficoltà la TIM e tutti quei sindacati che non hanno appoggiato le rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici per la tutela della loro salute.

Invitiamo tutti e tutte a proseguire nel percorso che ci porterà mercoledì allo sciopero nazionale e non farsi ABBAGLIARE da promesse fumose che sul territorio non hanno ancora riscontro.

Invitiamo l’azienda, ancora una volta, a sospendere tutte le attività differibile, a sospendere tutte le attività di business che non c’entrano niente con la garanzia della continuità della connessione internet. Chiediamo di sospendere tutte le lavorazioni che prevedono l’uscita in coppia dei tecnici (come ad esempio impianti FTTH). Vogliamo un tavolo nazionale per discutere del futuro lavorativo di migliaia di lavoratrici e lavoratori messo a grave rischio dalle scelte industriali dell’azienda e dalle politiche governative.

AZIENDA E SINDACATI CONFEDERALI TEMONO LO SCIOPERO DEL 25 NOVEMBRE. FACCIAMO IN MODO CHE QUESTO TIMORE SI TRADUCA IN FATTI CONCRETI SCIOPERANDO IN MASSA COSI’ SOLO POTREMMO OTTENERE QUELLO CHE RIVENDICHIAMO DA TEMPO PER LA NOSTRA SICUREZZA, SALUTE E UN LAVORO DIGNITOSO

Roma 23/11/20

COBAS TIM