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Il reparto dei “progettisti” è sottoposto ad uno stress enorme dovuto alle scadenze degli impegni del PNRR; nessuno ne è immune poiché ognuno ha un fardello molto sfidante da portare , scadenze da rispettare e dati da presentare. Non stupisce quindi  che  in questo clima di tensione  si rilevino  esagerati attriti e nervi a fior di pelle che spesso conducono i normali dialoghi tra colleghi a sfociare inevitabilmente in assurde quanto  pericolose conflittualità. Purtroppo quando questo avviene non importa chi abbia la ragione, perché  la bilancia, per via della natura subordinata dei rapporti,  penderà sempre a favore dei responsabili e mai per i lavoratori aggiungendo ingiustizia allo stress.

Noi non vogliamo OGGI  entrare nel merito di conflittualità  specifiche, poiché le riteniamo endogene al momento particolarmente sfidante dal punto di vista professionale e non un’abitudine consolidata, ciò nonostante OCCORRE FERMARSI E PENSARE; in tema di sicurezza,  la PREVENZIONE è FONDAMENTALE.  Occorre ri-sensibilizzare invitando tutti in primis ad abbassare i toni per il bene comune;  anche perché lo stress da lavoro correlato come insegna il D.LGS 81 è materia di sicurezza sul lavoro su cui tutti siamo formati e informati in termini di responsabilità, obblighi, diritti e doveri.

I progettisti, in questo particolare momento storico, hanno le chiavi del PNRR,   attività che catalizza l’attenzione di tutti gli occhi ( politica e finanza, nazionale ed europea), pertanto vanno aiutati, supportati , formati fino a che non si sentano sicuri e pronti per affrontare questo  periodo particolarmente sfidante. Un corretto dimensionamento del carico di lavoro  come un’ adeguata formazione darebbero, ad esempio, quella sicurezza utile a ridurre lo stress delle sfide; toni esasperati, conflittualità e scontri, invece non aiutano affatto.  Assicurare un tempestivo supporto (non mortificante) sia ordinario che straordinario anche per  per mezzo di procedure e documentazione ( visti i mutevoli scenari che si sono affrontati  anche per via della separation), donerebbe maggiore serenità. Evitando comunque di essere pretestuosi, riteniamo però  che riconoscere attraverso il livello la professionalità dei colleghi impiegati di certo sarebbe un gradito messaggio in questa direzione oltre che un adempimento contrattuale.

Ricordiamo didascalicamente, ma siamo certi che la materia sia nota, che lo stress lo si rileva attraverso questi alert:  Aumento improvviso dell’assenteismo, frequente avvicendamento del personale, problemi di natura disciplinare, episodi di violenza o molestie di tipo psicologico (denunciate o meno),  scarso rendimento e produttività, aumento degli errori professionali fino all’ aumento degli infortuni.

Ci chiediamo se l’azienda possa rischiare che in un reparto così strategico e nevralgico si diffonda questo malessere fino al punto da far ammalare le persone costringendole a fermarsi per provvedere alle cure necessarie.

Aiutati  con un attenzione che tenga conto del fattore emotivo stressogeno connesso al momento siamo certi che tutti gli interpreti si renderanno protagonisti in meglio .

Rimangono da  stigmatizzare  assolutamente  frasi di matrice novecentesca  del tipo ATTENTO CHE MI SEGNO TUTTO, FAI ATTENZIONE CHE TI MANDO DAL PERSONALE, VEDI DI RIGARE DRITTO , inutili in un periodo di normale carico di lavoro, dannosissime invece in momenti di super stress lavorativo, come da demonizzare e STOPPARE IMMEDIATAMENTE  sono interpretazioni personali degli accordi e regolamenti di servizio usati a piacimento per creare tensione e subordinazione tra le quali ad esempio  LA PRETESA DI FAR TENERE ACCESA LA TELECAMERA DEL PC QUANDO SI é IN CALL IN LAVORO AGILE, che oltre ad essere una BANALE violazione delle più elementari regole sulla privacy nel confronti del dipendente , lo sono anche per il suo nucleo familiare, MINORI compresi…per favore sono davvero attriti inutili.

IL presupposto del lavoro agile è la fiducia nei rapporti che sta alla base degli ENORMI VANTAGGI che l’azienda riceve sia in termini di produttività che di risparmio dei costi, al contrario  i metodi da allevamento massivo zootecnico producono solo effetti opposti e dannosi x tutti.

Crediamo che pur rimanendo sufficientemente vaghi,  si sia rappresentato il malessere emergente del settore e siamo certi che questa nostra basti per far cogliere  l’opportunità di giocare d’anticipo e gestire con sapienza e intelligenza  una  situazione potenzialmente esplosiva.

La cura è sempre la stessa formazione, attenzione e disponibilità ma soprattutto   CALMA.  CALMA da parte di tutti.

Per Noi è impossibile pensare che colleghi capaci formare il personale, di grosse performance produttive e di anni d’efficienza in azienda ora si trovino in questa paradossale situazione, in bilico tra minacce di colloqui con ufficio del personale e\o responsabili di settore o struttura.

Sappiamo che lo stress da lavoro correlato è  un germe bastardo la cui responsabilità è in capo all’azienda che spesso, nei ruoli dedicati non ne ha piena evidenza,   questo perché l’errore più comune è la superficialità  da parte dei diretti interessati, ma i temi sono innanzitutto la sicurezza e la salute, sottovalutarli è una violazione delle norme e soprattutto espone i lavoratori ad un rischio.

Noi lo evidenziamo con il massimo delle aspettative  nei confronti dell’Azienda e degli RLS e attendiamo riscontri ivi compreso la rilevazione immediata  dello stress da lavoro correlato in questo reparto  con l’indispensabile quanto imprescindibile garanzia di anonimato.

1 Novembre 2024

COBAS TIM-FIBERCOP PIEMONTE