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La decisione dell’azienda di adottare un nuovo applicativo per la gestione degli ascolti radio in mare ha creato diversi mal di pancia ai lavoratori e alle lavoratici del settore radiomarittimi.

Vale la pena ricordare, ai colleghi e alle colleghe di TIM, che il settore è governato da un contratto di servizio con il MINISTERO …………CHE NE REGOLA IL FUNZIONAMENTO e svolge oggi una attività molto importante (su turnazioni H24) che subisce evidenti incrementi nel corso del periodo estivo quando aumenta il numero dei natanti in mare.  Ad ogni operatore ed operatrice viene assegnata una porzione di mare da ascoltare, per eventuali soccorsi e alla quale dirigere i dispacci ufficiali e gli avvisi. Questa attività ad oggi era svolta in “affiancamento” ad un altro collega per garantire il cosiddetto “doppio ascolto”.

Il nuovo applicativo che gestirà le attività degli operatori rende il sistema  meno “medievale”, lo automatizza, garantisce per questo un livello di responsabilità garantita verso gli operatori e le operatrici in ascolto  ma, di fatto, complica la possibilità che l’operatore possa essere assistito da un collega se non, forse,  per conclamate emergenze. Fra l’altro il sistema prevede anche dei vincoli abbastanza rigidi sulla concessione di pause fisiologiche che possono essere solo autorizzate dagli assistenti.

Il fatto che un nuovo applicativo venga mal digerito dai colleghi e dalle colleghe non ci stupisce. Così come non ci stupisce il fatto che, in genere, le prime fasi di rilascio degli stessi (in qualsiasi settori) sia colmo di lacune che non tengono conto delle attività reali svolte dal personale.

Quello che, invece, ci stupisce è la chiusura della linea tecnica a recepire miglioramenti sull’applicativo stesso, il trattare il personale come “ragazzetti indisciplinati di una scuola superiore” che si rivolgono ai propri delegati sindacali per manifestare disagi che sarebbero delle inezie, il sentirsi superiori e impermeabili alle modifiche in meglio.

In verità non siamo stupiti. Le linee tecniche adottano spesso accorgimenti operativi che difficilmente rimettono in discussione. Del resto quando un applicativo viene rilasciato, ci sono anche dei soldi che girano e le eventuali modifiche, oltre a DIMOSTRARE la FALLIBITA’ DEL SISTEMA e di chi ha fornito le indicazioni, costano anche.

In questo quadro ingarbugliato ci si mette pure il sindacato confederale il quale, OLTRE A RITENERE INCONTESTABILE il processo produttivo e l’organizzazione del lavoro, lascia intendere attraverso comportamenti CONCORRENZIALI di sigla, che esistano all’interno del settore divisioni fra il personale.

L’esito della commissione paritetica ci sembra vada in questa direzione con grande giubilo della linea tecnica che così non sarà costretta ad ammettere la fallibilità delle proprie decisioni.

A questo aggiungiamo una nota polemica come COBAS : l’aver escluso dalle assemblee svoltesi l’8 giugno le nostre RSU (che pure avevano svolto un lavoro assolutamente unitario con i delegati di settore) oltre ad essere una grave scorrettezza dimostra che per le SEGRETERIE REGIONALI di CGIL-CISL-UIL i delegati RSU non hanno alcun valore (neanche quelli dei radiomarittimi identificati dai colleghi e dalle colleghe di via della Cesarina).

Per quanto ci riguarda la DISCUSSIONE DEVE ESSERE RIAPERTA prima dell’estate e non in una commissione ristretta che risponde a bacchetta, ma in un incontro sindacale a tutto tondo.

C’è innanzitutto il problema dell’applicativo introdotto. Questo manifesta dei limiti e riteniamo che vada modificato accogliendo le segnalazioni dei colleghi e delle colleghe che svolgono queste attività da anni.

C’è un problema di personale e di unità ridotte. L’azienda sta inserendo nel settore  26 persone, fra le sedi di PALERMO e ROMA. Questo numero, pur garantendo i termini del contratto di servizio, non è sufficiente alla gestione delle attività che comunque dovrebbero vedere almeno 6 persone per turno (H24). Aggiungiamo pure che il personale introdotto, oltre alla formazione base prevista per il rilascio della certificazione, dovrà anche fare la dovuta esperienza sulle attività lavorative.

Da questo aspetto ne derivano degli altri che vorremmo affrontare in termini propositivi senza dover essere additati anche noi come i rappresentanti di classe di una scolaresca indisciplinata dai signorotti di Via della Cesarina:

Non è chiaro se il turno sia avvicendato. Formalmente si ma senza applicare gli straordinari, lasciando in carico ai capoturno la responsabilità della liberazione dell’operatore. Quindi praticamente no.

Cambi turni si. Cambi turno No. Formalmente sono liberi e sempre concedibili mentre le persone sostengono il contrario e non abbiamo dei riscontri in termini numerici (cosa che la linea tecnica dovrebbe fornire in un incontro sindacale a tutto tondo).

In una struttura delicata come quella di Via della Cesarina, che gestisce turni H24 di un servizio pubblico, manca un presidio fisso che permetta anche di avere a disposizione BADGE SOSTITUTIVI (senza costringere le persone – a fronte di una dimenticanza – di doversi recare a ORIOLO ROMANO)

Per quanto ci riguarda la discussione va riaperta e subito prima che l’estate diventi eccessivamente torrida.

Se così non fosse apriremo le procedure di raffreddamento per indicare lo stato di agitazione.

Roma 26/06/2023

LE RSU COBAS TIM LAZIO