In data 18 Aprile si è svolto tra Azienda, OO.SS. e il Coordinamento Rsu Vodafone un incontro nazionale nato dall’esigenza espressa dalle Segreterie Nazionali di riaprire un confronto su tutti i temi relativi alla contrattazione di secondo livello.
In quella sede, come ormai noto, l’Azienda ha dato ufficialità a una notizia che circolava già da qualche giorno tra i lavoratori, ovvero la decisione presa dal CDA di Vodafone di individuare e scorporare un ramo d’azienda di Vodafone Italia relativo alla gestione dei servizi tecnologici, ramo che verrà acquisito da Vodafone Servizi e Tecnologia, società di proprietà al 100% di Vodafone Global.
Poiché, a causa di una probabile fuga di notizie a livello manageriale, in alcuni messaggi circolati prima dell’incontro venivano riportate le numeriche (anche decisamente ampie e allarmanti) di chi sarebbe stato oggetto di tale scorporo ci si aspettavano chiarimenti e dettagli che consentissero di conoscere e comprendere appieno la portata e l’impatto di tale operazione e invece, incurante come sempre dell’agitazione e dell’incertezza che crea, l’Azienda non ha fornito informazioni di dettaglio e/o numeriche, non ha fatto alcun accenno ai reparti coinvolti se non un passaggio piuttosto fumoso sul fatto che si tratta di figure dell’ambito Network con specializzazioni nell’ingegneria, sviluppo e manutenzione sia della rete sia dei servizi tecnologici, che rimarrebbero così a operare all’interno del gruppo Global per portare avanti progetti di rete strategici a livello europeo.
Definizioni, visioni, strategie altisonanti in pieno stile Vodafone che ricordano il passato sia antico sia più recente quando leggemmo e sperimentammo le grandi manovre aziendali prima di individuazione e cessione di un cosiddetto ramo di impresa autonomo che autonomo non era, e successivamente di creazione dei cosiddetti reparti di eccellenza verso i quali convergere fisicamente con trasferimenti collettivi.
La realtà, illustrata sommariamente nell’incontro, ha ancora una volta un unico dato certo: la frammentazione di Vodafone Italia e la suddivisione dei lavoratori in due gruppi avviati a differenti destini umani e occupazionali.
La forma è sostanza.
Anche in questo caso, come accade ormai da lungo tempo e senza che mai si provi unitariamente a pretendere e ristabilire il rispetto dovuto in quanto rappresentanti delegati dei lavoratori, registriamo quello che riteniamo essere l’ennesimo atto sprezzante nell’ambito delle relazioni industriali.
A nostro giudizio infatti non è né corretto né accettabile annunciare una misura così impattante sulla vita di tutti senza fornire adeguate informazioni, ma di fatto limitandosi a comunicare ciò che per vie ufficiose era già noto ai lavoratori.
L’Azienda ha affermato che si terrà a breve l’esame congiunto previsto dalla normativa in merito alle cessioni di ramo d’impresa e che sarà in quei momenti codificati da procedura che verrà sia comunicato il perimetro aziendale coinvolto sia illustrata la sostenibilità industriale della proposta.
Crediamo di poter essere facili profeti di una situazione tra i lavoratori caratterizzata da notevole caos e nervosismo alimentati dalle ulteriori prossime voci e fughe di notizie dal momento che Hr ha confermato che a breve darà comunicazioni dirette alle linee manageriali coinvolte.
Da una notizia di acquisizione da parte di Swisscom si passa a quella di una cessione a Vodafone Group senza sapere se si fa parte dell’una o dell’altra realtà e soprattutto senza sapere, ammesso che esista, quale sarebbe il male minore.
La nostra Organizzazione come sempre si opporrà se emergeranno illegittimità, storture e indebiti scenari e metteremo in campo tutte le azioni necessarie sindacali e legali.
Sarà importante capire se in questo ipotetico ramo confluirà chi per competenza reale andrà a svolgere una mansione (magari anche qualificante) con maggiori prospettive lavorative rispetto a confluire su una realtà dove potrebbero essere già presenti figure analoghe; servirà appurare se VST che già attualmente opera in ambito di servizi specialistici abbia davvero la necessità di ampliarsi e acquisire nuove figure o se sarà un soggetto verso cui veicolare figure non più utili millantando solo sulla carta l’esigenza e la congruenza al progetto per poi di lì a poco, a riflettori sulla vicenda spenti, procedere a tagli di personale.
La restante parte dell’incontro è stata dedicata ai temi da affrontare in attesa che l’iter della vendita a Swisscom faccia il suo corso, cioè il Premio di risultato (ormai in scadenza e pertanto da rinnovare) e alla esposizione di alcune rivendicazioni sindacali, quali l’adeguamento del Ticket, una verifica degli inquadramenti e, in ultimo, l’eventuale rinnovo della CDS in scadenza a giugno con la possibile proroga prevista dall’accordo stesso.
Su tutti questi temi l’Azienda si è resa disponibile ad aprire un tavolo in parallelo alla vicenda della cessione a partire da maggio.
Cobas Vodafone