Resoconto e riflessioni su incontri del 7 e 8 maggio. Nelle giornate del 7 e dell’8 maggio si sono svolti due incontri tra l’Azienda, le OO.SS e il Coordinamento Rsu di Vodafone così come era stato concordato nell’incontro del 18 aprile scorso. In quell’occasione Vodafone aveva ufficializzato l’esigenza di operare lo scorporo di una parte di Rete con l’apertura di una procedura di cessione di ramo d’impresa in favore di VST ( società controllata da VF Global ) e allo stesso tempo la controparte sindacale aveva avanzato alcune rivendicazioni nel merito del cosiddetto secondo livello di contrattazione con l’ intento di rinnovare il premio di risultato per gli anni a venire e altri elementi integrativi ritenuti da aggiornare e rivalutare.
7 MAGGIO
IL 7 maggio l’ordine del giorno era la prima delle suddette tematiche e si è così aperto il cosiddetto esame congiunto previsto dalla procedura delle cessioni di ramo d’azienda avviata dalla lettera inviata il 30 aprile da Vodafone. Lo scorporo previsto comprende 668 lavoratori del mondo Network (che ha attualmente un totale di 1195 unità) con passaggio a VST, società controllata da Vodafone che già esiste e opera sia per Global sia per VF Italia in ambito di ingegneria e sviluppo della rete e che ad oggi conta non più di 90 lavoratori circa.
L’operazione coinvolgerebbe 4 delle 5 divisioni del mondo Rete: Engineering verrebbe ceduta in blocco con 306 unità in totale mentre Development, Operation e Quality avranno solo un parziale scorporo al loro interno e a passare in VST sarebbero solo le figure che operano già in ambito Global mentre chi opera esclusivamente “on field “su territorio nazionale non sarà coinvolto. Il Customer Fulfillment invece non verrà interessato dal passaggio a VST e rimarrà in quella che sarà la futura New Co che deriverà dall’acquisizione di Swisscom.
Nonostante le rassicurazioni che inevitabilmente l’Azienda ha voluto fornire sulla sostenibilità del progetto diventa davvero difficile poter dare un giudizio sereno su un’operazione di cessione di ramo d’impresa che, storicamente, ha creato nel tempo (e non solo in Vodafone) problemi di tenuta occupazionale e precarietà per i lavoratori interessati e di contro solo vantaggi per il cedente. In questo caso specifico la situazione è in parte diversa perché’ il cedente e il cessionario nella realtà dei fatti sono lo stesso soggetto e i lavoratori coinvolti fanno parte di quella che è definita l’eccellenza dell’azienda per ciò che riguarda lo sviluppo, la manutenzione e la gestione delle nuove tecnologie.
Il giudizio è quindi per quel che ci riguarda sospeso pur destando preoccupazione per la tenuta occupazionale in futuro, sulla quale non sono emerse garanzie specifiche. Saranno solo i riscontri diretti dei lavoratori coinvolti a poter dare la reale misura dell’operazione e la sua “bontà’ “nei fatti (qualora realmente ci fosse).
La storia aziendale ci insegna che Vodafone pur di trarre profitto non ha esitato in passato a operare anche al di fuori della Legge tanto che proprio sulla cessione del ramo d’azienda del 2007 è stata dichiarata colpevole di un abuso dello strumento dovendo poi col tempo operare suo malgrado al reintegro dei lavoratori ceduti che l’avevano chiamata in giudizio sul tema ; si spera che la vicenda non si ripeta ma rimandiamo come detto sopra il giudizio al confronto con i lavoratori in attesa che la procedura si chiuda nei tempi previsti.
L’esame congiunto verrà esaurito entro il 25 maggio, se non ci sarà un accordo con la parte sindacale (ed è auspicabile poiché’ questo darebbe ancora meno chance a chi volesse poi nel tempo ricorrere legalmente contro eventuali abusi dello strumento della cessione) lo scorporo verrà avviato secondo i termini di legge e si dovrebbe concludere entro fine giugno. La data ipotetica di inizio della nuova VST sarà il primo luglio.
Le ricadute non saranno però solo su chi eventualmente passerà in VST ma riteniamo che anche chi rimarrà nella New Co che si creerà nel tempo debba avere garanzie soprattutto sul mantenimento delle sedi.
La sede di Ivrea, ad esempio, avrà nei fatti una divisione in due realtà distinte. Dei 668 lavoratori che verranno ceduti 164 sono sulla sede eporediese e pertanto la rimanenza sarà numericamente simile o di poco superiore. Mancano garanzie e linee guida su come l’operazione possa realizzarsi a livello logistico di spazi e di coesistenza fisica, anche e soprattutto dopo il closing dove la New Co non avrà più lo stesso “cappello” aziendale attuale di Global.
8 MAGGIO
In data 8 maggio si è svolta invece la seconda giornata di trattativa partita dall’esigenza sindacale di rinnovare l’accordo sul Premio di risultato che è scaduto quest’anno e per rivedere alcune tematiche di secondo livello di contrattazione quali il valore economico del Ticket Restaurant ( da portare a valori più in linea con l’incremento del costo dei beni alimentari in questi anni di inflazione crescente ) e rivedere gli inquadramenti in azienda in funzione del percorso formativo e di reskilling svolto in questi anni aggiornando e valorizzando gli stessi alle competenze acquisite.
Tutte richieste in linea con un percorso di normale contrattazione sulle quali l’Azienda si è resa disponibile ad aprire un confronto e considerato i sacrifici che i lavoratori hanno affrontato loro malgrado (dall’ inflazione, alla remotizzazione a proprie spese e ai continui ricorsi agli ammortizzatori sociali) riteniamo che potesse essere un modo ragionevole per avviare una fase di recupero salariale dignitoso senza pretendere nulla che non fosse già dovuto.
Invece Vodafone, che anche questa volta ci dimostra di non essere mai sazia, ha messo da subito sul piatto della bilancia, quasi a darla come “conditio sine qua non” per la trattativa, il rinnovo della Solidarietà non solo per i 6 mesi che comunque erano contemplati nel precedente accordo ma bensì 12 mesi andando addirittura oltre a quello che è il closing previsto per l’operazione di merge con Swisscom per il primo trimestre del 2025!
Del resto, si sa, l’appetito vien mangiando e l’Azienda in questi anni è stata messa sempre nelle condizioni, dalla contrattazione morbida e accondiscendente che ha contraddistinto gli ultimi accordi, di mangiare ingordamente e ora è difficile che le si possa mettere un freno.
Il problema è che a farne le spese poi pare saranno sempre i soliti, ovvero il Customer Care (Cops più Customer Fulfillment per intenderci) e nei desiderata dell’Azienda ci sarà anche un probabile nuovo piano di uscite incentivate che rischieranno di portare ancora più ai minimi termini (se gli incentivi incontreranno l’interesse dei lavoratori) le sedi già in alcuni casi svuotate dalle precedenti tornate di uscite.
Al momento lo scenario prossimo è stato unicamente declinato a livello ipotetico perché’ purtroppo la discussione non è andata molto oltre agli annunci generali e a parte gli intenti esposti da entrambe le parti non c’è stato modo di approfondire le questioni poiché’ l’Azienda, una volta svelati i suoi obiettivi, ha rimandato tutto agli incontri che si terranno tra le fine di questo mese e l’inizio del prossimo.
In questo momento tra chi verrà “venduto” a Swisscom, chi verrà “ceduto” a Global, i soliti “ impoveriti “ dagli ammortizzatori e chi ormai non sa più quale sia il suo posto in azienda, la situazione per i lavoratori è quella di chi è in balia degli eventi come non mai mentre Global vuole far cassa ancora per un “altro giro” di soldi pubblici prima di lasciare il passo a Swisscom… e gli azionisti sorridono , anzi ridono di gusto!
Riteniamo sfrontato chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori prospettando ben 12 mesi di ammortizzatore mentre contemporaneamente viene operata una cessione con impatti tutti ancora da comprendere e infine avviato un percorso di vendita che chiaramente ha incognite enormi ancora da scioglere!
Vedremo nei prossimi incontri cosa emergerà ma è indispensabile a nostro giudizio come minimo della decenza che vengano trovate le giuste compensazioni per quanto riguarda la parte economica e le giuste garanzie occupazionali per le due realtà che si andranno a creare.
Cobas Vodafone