QUOUSQUE TANDEM ABUTERE, VODAFONE, PATIENTIA NOSTRA?
FINO A CHE QUANDO DUNQUE, VODAFONE, ABUSERAI DELLA NOSTRA PAZIENZA?
TE LO DICIAMO NOI, HAI FINITO!
VERRAI NUOVAMENTE CONDANNATA PER AZIONI DISCRIMINATORIE.
Ieri, 29.05.2017, e’ stato formalizzato da questa Azienda tracotante l’ennesimo feroce attacco ai diritti dei lavoratori.
E’ stata aperta una procedura di trasferimento collettivo per 19 vite, affetti, interessi, progetti, serenitá, equilibrio e impegni da Ivrea verso Milano a partire dal 1 Luglio 2017.
LA MOTIVAZIONE ADDOTTA
E’ stato asserito che ci sono attivitá di back office business, da anni cedute a Comdata e che ora l’Azienda reinternalizza, per lo svolgimento delle quali è necessario che le persone siano fisicamente in uno stesso luogo. E il luogo individuato è Milano.
Quella stessa attivitá è stata svolta per anni in Comdata da molti dei lavoratori ceduti e contemporaneamente dalle sedi romene di Comdata senza che questa organizzazione abbia mai rappresentato un problema.
Oggi, Vodafone, che è un’Azienda nella quale ogni lavoro può essere remotizzato, nella quale da anni molti dipendenti hanno capi diretti e colleghi in altre nazioni, nella quale viene promosso lo smar working, oggi Vodafone dice che “per creare razionalita’, efficienza ed efficacia” è necessario essere tutti appassionatamente insieme a Milano.
MA TUTTI CHI?
I criteri individuati per la scelta dei 19 (di cui non sono stati fatti ancora i nomi, perchè qui si è feroci e anche omertosi) sono:
Per 17 (?) lavoratori
avere vinto una causa contro la cessione illegittima operata da Vodafone nel 2007; essere tesserati cobas ed essere rappresentanti sindacali cobas
Con questa operazione verrebbe fatta sparire una componente sindacale intera della rsu che è stata eletta un anno fa.
Per 2 (?) lavoratori:
essere lavoratori non idonei alla risposta telefonica per problemi di salute.
E’ DUNQUE IN CORSO UNA DISCRIMINAZIONE EVIDENTE E INCONTROVERTIBILE CONTRO I REINTEGRATI E CONTRO CHI HA PROBLEMI DI SALUTE
LE REALI MOTIVAZIONI
Rappresaglia personale: colpire i reintegrati perchè siano d’esempio per far desistere i nuovi ricorrenti
Rappresaglia sindacale: colpire e cercare di annientare l’organizzazione Cobas che quelle cause ha sostenuto e vinto e che su Ivrea verrebbe completamente azzerata
Selezione del personale: in azienda si tengono solo quelli sani.
IL FUNESTO PROGETTO A MEDIO-LUNGO TERMINE
E’ emerso ieri che l’Azienda progetta di concentrare a Milano la gestione back office business e in una sede ancora da individuare per il centro-sud la gestione del back office consumer e di farvi rispettivamente confluire dalle varie sedi di appartenenza tutti coloro che non sono idonei alla risposta telefonica e i reintegrati, in quanto ceduti in qualità di addetti ad attività di back office.
Una nuova polarizzazione di attività e dipendenti, analogamente a quanto accaduto nel 2006 e che poi ha portato alla cessione. E infatti il reale obiettivo dei trasferimenti (“siamo solo all’inizio” ha dichiarato l’Azienda) è, come lo è stato per le cessioni, l’espulsione dei lavoratori da Vodafone. E non deve certo sfuggire che lo stesso identico disegno, un domani più o meno prossimo, potrà essere utilizzato per qualsiasi gruppo di lavoratori: chi non può fare turni serali, chi rimane sulle 9 aree oggi soggette all’offerta pubblica di uscita, chi ha una produttività personale non soddisfacente, ecc. ecc…
LA REAZIONE
Impugneremo questa procedura di trasferimento.
Dimostreremo che non ci sono necessità organizzative alla base di questo abominio volto a distruggere le nostre vite e a fiaccare la nostra tenacia.
Faremo nuovamente condannare Vodafone per attività discriminatoria.
Faremo conoscere in azienda e fuori le responsabilità di chi da anni mette in atto con accanimento una persecuzione a danni di donne e uomini che rivendicano diritti e dignità.
Difenderemo la nostra organizzazione sindacale e non permetteremo che l’Azienda scelga quali interlocutori sindacali avere in azienda e quali tesserati.
Contrasteremo con ogni mezzo la visione pericolosa di siti creati appositamente per farvi convergere persone sgradite e con problemi di salute.
Salute e lavoro sono diritti sanciti dalla costituzione e Vodafone non è superiore alle leggi.
IL FUTURO CHE VOGLIAMO E CHE NON SMETTEREMO DI COSTRUIRE, CI VEDRA’ IMPEGNATI A FERMARE QUESTA FOLLIA.
Coordinamento Nazionale Cobas Vodafone