Lo sciopero di otto ore indetto ieri dalla nostra organizzazione per denunciare in modo inequivocabile e quantificabile il malessere non ulteriormente tollerabile dei Lavoratori addetti a quel reparto, caratterizzato da stress elevatissimo e qualità della vita decisamente inferiore a quella dei Lavoratori addetti ad altri reparti,
ha registrato un dato di adesione pari al 60%.
È la risposta migliore che poteva e doveva essere data a un’Azienda che definiva percezioni soggettive le segnalazioni quotidiane fatte dai Lavoratori e da noi costantemente rappresentate.
ABBIAMO DIMOSTRATO TUTTI INSIEME CHE
CIÒ CHE NON È TOLLERABILE NON LO SI TOLLERA!
I termini della questione sono semplici. Sono le logiche della dialettica lavoratori-sindacato-azienda.
Gli scioperi nascono per protestare contro condizioni esistenti e rivendicare condizioni migliori quando si esaurisce in modo infruttuoso la strada della contrattazione.
Si lotta per riaprire il confronto, avendo dato la misura della propria determinazione a non voler più sopportare.
ABBIAMO AGITO NEL NOSTRO INTERESSE DI LAVORATORI
CHE RIVENDICANO CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO MIGLIORI
E CHE DIMOSTRANO ALL’AZIENDA CHE DEVE INIZIARE UN REALE CONFRONTO
Quando più di un lavoratore su due sta chiedendo un cambio di rotta, diventa a nostro giudizio improrogabile il confronto e riteniamo che le sigle sindacali che nella giornata di ieri non hanno scioperato non possano non cogliere e fare anche proprio il segnale che i nostri colleghi del reparto in questione ci hanno dato come inequivocabile.
Invieremo a breve richiesta formale all’Azienda di calendarizzare con urgenza un tavolo che tratti il tema del 187 in tutti i suoi aspetti.
Ai Lavoratori che hanno scioperato va il nostro grazie più sentito così come ringraziamo tutte quelle persone che hanno presidiato con noi all’ingresso e coloro che ci hanno supportato con parole e gesti di stima per quanto stiamo cercando di fare, e coloro che anche dagli altri reparti non coinvolti nello sciopero hanno sostenuto la protesta.
Ai Lavoratori del 187 che ieri invece hanno fatto la scelta di entrare a lavorare, mentre molti loro compagni di lavoro stavano lottando per migliorare anche le loro condizioni di vita sacrificando salario, diciamo che la scelta è stata profondamente sbagliata e ingiusta.
Chi non ha scioperato vuole davvero passare la vita a lamentarsi senza avere il coraggio di combattere le proprie battaglie e cercando di sopravvivere attraverso logiche di favori?
Siamo sicuri che qualcuno di coloro che ieri è entrato per un attimo si sarà sentito di aver fatto la scelta sbagliata, vedendo cosi tanta partecipazione.
A questi ultimi va il nostro invito per la prossima volta a valutare che nella vita ci sono sempre strade nuove che vale la pena provare a percorrere, soprattutto quando si è in buona compagnia.
La lotta non va in vacanza e le ragioni dei Lavoratori non si fermano al 13 di luglio.
Vogliamo la trattativa.
Se dovesse continuare l’atteggiamento tracotante dell’Azienda, riprenderemo l’inevitabile percorso conflittuale.
CUI PRODEST? A NOI LAVORATORI
Cobas Comdata Ivrea