Come noto, in data 17.01.2017 si è chiuso il percorso di consultazione tra i lavoratori del settore in merito all’ipotesi di accordo di programma per il rinnovo delle CCNL TLC.
E’ stato un mese intenso, nel quale, compatibilmente con le nostre forze, abbiamo portato in tutte le realtà lavorative raggiungibili la nostra critica dei contenuti di quell’accordo, spiegando i rischi connessi a un testo che nelle premesse e nelle novità salariali apre uno scenario pericoloso nel percorso di rinnovo che si aprirà nel mese di Marzo.
Andamento delle assemblee: modalita’ votazioni e approvazione
Sappiamo che il testo non è stato sottoposto a votazione in tutte le Aziende del settore, che in molte aziende i delegati delle OO.SS. firmatarie non hanno fornito con congruo anticipo il testo dell’ipotesi di accordo e che quindi i lavoratori e le lavoratrici hanno basato la loro decisione unicamente sulla esposizione appena ascoltata.
Abbiamo la certezza che l’esposizione dei contenuti è stata differente a seconda degli interlocutori presenti e che l’esito della votazione è stata differente a seconda del fatto che nelle assemblee ci fossero o meno voci alternative rispetto alla narrazione falsa ed edulcorata proposta da chi ha firmato quel testo.
Possiamo infatti affermare con nettezza che laddove era presente una opposizione sindacale, appartenente sia alle organizzazioni sindacali di base, sia ai coordinamenti di lavoratori, senza dimenticare le voci critiche all’interno delle OO.SS firmatarie e laddove i lavoratori e le lavoratrici sono riusciti a prendere visione del testo, il NO E’ GENERALMENTE PREVALSO. In alcune sedi il SI’ ha vinto, ma con scarti minimi, denotando quindi una discussione serrata nella quale le diverse posizioni si sono potute confrontare. Il SI’ plebiscitario e’ invece prevalso nelle Aziende dove al momento non esistono voci critiche e i lavoratori e le lavoratrici hanno aderito acriticamente al pensiero unico.
Abbiamo assistito alla difficoltà delle OO.SS. firmatarie che sono penosamente ricorse alle note interpretative di Asstel nelle quali la controparte aziendale non ha potuto fare altro che ribadire con tutta evidenza i contenuti negativi dell’accordo e abbiamo visto tutta la loro malafede e la loro debolezza nel sostenere le ragioni di questa firma.
Abbiamo assistito a convocazioni di assemblee fatte in modo tale da scoraggiare la partecipazione, soprattutto nelle aziende e nei posti di lavoro dove da mesi i lavoratori e le lavoratrici criticano sia le politiche aziendali sia le scelte sindacali.
Abbiamo assistito ad assemblee dove è stato possibile documentare l’esito della votazione e altre dove è stata imposta la votazione palese (e caotica) ed è stato impedito di fotografare i verbali redatti al termine della consultazione.
Azioni future
Questa ipotesi sciaguratamente è passata ed oggi, come sempre quando si mettono in discussione diritti e salario, abbiamo un motivo in più per continuare la nostra battaglia nel modo più unitario possibile.
Il mese trascorso ha tuttavia dimostrato che non siamo soli a trovare indegni i contenuti dell’accordo ponte e a giudicare estremamente rischioso il progetto che Confindustria e sindacati firmatari porteranno avanti nella trattativa che si aprirà dal mese di Marzo p.v.
I mesi che verranno ci dovranno dunque vedere impegnati a non dimenticare quanto accaduto, a chiedere conto delle affermazioni fatte in merito alla innocuità del testo siglato e a contrastare le derive pericolose che siamo certi ci saranno.
La nostra lotta quindi è appena agli inizi e non ci risparmieremo per provare a ottenere un rinnovo contrattuale degno di questo nome, con salario, diritti, uguaglianze e garanzie.
COBAS LAVORO PRIVATO – SETTORE TELECOMUNICAZIONI
(COBAS TIM, COBAS VODAFONE, COBAS COMDATA, COBAS ALMAVIVA, COBAS WIND/TRE)