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Gli eventi societari e finanziari che sono accaduti nell’ultimo periodo non ci sono pervenuti con
grande stupore. In effetti sono mesi e anni che con la massima chiarezza possibile vi abbiamo
raccontato che le peggiori possibilità erano aperte, e abbiamo chiarito perfettamente che
qualsiasi cosa fosse accaduta, la decisione di resistere e combattere per il nostro lavoro
l’avremmo portata avanti.

Gli scenari all’orizzonte per la nostra Azienda non sono rassicuranti, né per la sopravvivenza
della stessa nella sua interezza, né per la tenuta occupazionale del lavoro.

Questo, ATTENZIONE, non avviene per una prospettiva di contrazione del mercato o di crisi
del settore, ma solo per consentire il recupero dell’investimento fatto da Vivendi, che oggi si
trova a contabilizzare una perdita di circa 3 o 4 mld. di euro a causa di una guida di impresa
improvvida fatta dai suoi manager, che ora vogliono recuperare vendendo a pezzi l’azienda,
come farebbe uno sfasciacarrozze con un’automobile incidentata.

Tim però non è una vettura incidentata, tutt’altro, è un’azienda che produce utile, impegnata in
un settore in espansione, un’azienda capace con il tempo di recuperare le varie gestioni di
rampanti manager e politici impegnati a spolparla, un’azienda che ancora suscita gli interessi
di fondi speculativi e finanza internazionale, pronti a ripetere in Italia lo scempio fatto ad
esempio con IRI. Al mercato della carne interessano i quarti di gallina vecchia per il brodo,
poco importa se è la gallina dalle uova d’oro, non vogliono aspettare, tanto a rimetterci
saranno i lavoratori.

Purtroppo anche la Politica è, oggi come allora, un problema. Tra l‘anti-italiano Draghi e Colao,
non vi è porto sicuro per i lavoratori TIM che non navigano a bordo del “BRITANNIA “.
La nostra Azienda, al netto di management incapaci, è in grado di sostenersi e fatturare, ed è
questo il motivo di tanto interesse e movimento intorno a TIM, che oramai ha assunto i
contorni di una preda messa in una vasca tra gli squali dallo Stato, il quale da anni ha sostituito
con le regole della finanza la propria azione politica.
Parafrasando Churchill, abbiamo davanti a noi una prova del genere più doloroso. Abbiamo
davanti a noi molti, molti lunghi mesi di lotta, di sofferenza e incertezza. Ci chiederai: “qual è la
nostra politica?” E’ la resistenza con tutta la nostra forza e con tutta la forza che l’un l’altro
possiamo darci; fare la resistenza contro una mostruosa tirannia da annoverare tra il
deplorevole catalogo della bassezza umana. Questa è la nostra politica. Qual è il nostro
obiettivo? Si può rispondere in una sola parola: IL LAVORO. Il lavoro a tutti i costi ottenendo la
vittoria nonostante tutte le privazioni, per quanto lunga e difficile possa essere la strada.
Abbiamo piena fiducia del fatto che se tutti perseguiranno il loro dovere, se nulla verrà
trascurato, e se sarà fatto al meglio tutto il necessario, ci dimostreremo ancora una volta in
grado di difendere la nostra Azienda, di cavalcare l’avidità di chi è disposto ad affamare i
lavoratori per tutelare il proprio investimento (sono pur sempre immensamente ricchi), di
sopravvivere alla minaccia della finanza predatrice, se necessario per anni, se necessario da
soli. Ad ogni modo, questo è ciò che tenteremo di fare. Questa è la decisione del Sindacato
COBAS all’unanimità. Questa è la volontà dei padri e madri di famiglia della nostra azienda e
di tutti gli uomini e donne che vi lavorano. I lavoratori difenderanno il proprio posto di lavoro
aiutandosi a vicenda come buoni commilitoni sempre al massimo delle loro forze.
Non lo farà nessun altro.
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Sostienici, la tua iscrizione al sindacato è solo un frammento, un pezzo dello scudo collettivo
necessario a proteggerci, un piccolo sacrificio economico dal misero valore di un caffè bevuto
ogni giorno alla macchinetta ma dall’enorme portata se fatto insieme. Sostienici per farci
parlare, sostienici per farci lottare per farci portare queste idee.
Noi non siamo come i confederali che navigano comodi tra distacchi, agi, permessi e
commissioni, e non siamo di certo come quegli autonomi che mandano all’arrembaggio i
lavoratori in tribunale mentre pagano gli stipendi dei loro dirigenti obbedienti con i soldi degli
iscritti. Noi siamo i COBAS, siamo lavoratori tra i lavoratori, lottiamo per il nostro lavoro
proteggendo i lavoratori. Non accettiamo protocolli che riducano la nostra libertà e agibilità
sindacale in cambio di ore di permesso. Noi lottiamo per un Azienda unita che sia solidale e
impegnata nel rispetto del patto sociale, che assicuri un accesso alla quiescenza dignitoso
senza discriminazioni e allo stesso tempo che dia una prospettiva di lavoro e formazione per
i nostri giovani. Proveremo anche a raccontare loro che la barca è una sola e che i colleghi
non vanno lasciati indietro, perché sarebbe un atteggiamento senza prospettiva che si
ritorcerebbe inevitabilmente contro moltissimi di loro. Racconteremo che prima della corsa
all’oro questa era un’azienda eccezionale dove la solidarietà e il rispetto tra colleghi lo respiravi
tutti i giorni, dove la gratificazione maggiore non era una pacca sulla spalla data dal “capetto”,
ma era l’essersi guadagnato il rispetto di tutti. Siamo per UNA TIM UNICA E PUBBLICA non
una Tim di fenomeni.

Molti di noi di menestrelli ne hanno visti tanti e portano ancora i segni della delusione legata
dall’aver dato fiducia in cambio di ipocrisia , a Voi diciamo non è nella natura umana arrendersi
, lottiamo per sopravvivere da quando siamo venuti al mondo, dalle delusioni si riparte….lo si
deve fare …non solo per noi.

BENVENUTI IN COBAS TIM PIEMONTE

Cerchiamo di organizzare un viaggio per Roma il 21 giugno, per le pre adesioni o info scrivete
a: cobastimpiemonte@cobaslavoroprivato.it

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