Continuano ad inseguirsi sui giornali notizie di possibili spezzatini del gruppo Tim che porterebbero, secondo noi, a gravi ripercussioni sui salari e sui posti di lavoro. Quasi quotidianamente l’azienda invia ordini di servizio dove i vari dirigenti escono dal gruppo….come nel peggior “prendi i soldi e scappa”.
Se ufficialmente ancora una risposta al fondo speculativo KKR non è stata ancora data, siamo convinti che nell’ombra qualcosa stia già accadendo. Perfino i sindacati confederali dopo anni di accondiscendenza alle politiche aziendali atte a “salvare il perimetro occupazionale” oggi si scoprono profondamente preoccupati.
Sottolineiamo che fin dalla privatizzazione, anzi, da “quel pulpito” si plaudiva sempre all’ingresso di colossi industriali. Finalmente con anni di ritardo anche loro capiscono che l’unica salvaguardia dei lavoratori e le lavoratrici è mantenere unita questa azienda.
Come Cobas stiamo portando avanti questa linea fin dal 2013, attraverso la campagna di TIM UNICA E PUBBLICA. Quando ancora questa azienda non era stata del tutto spolpata, impedendo costantemente lo sviluppo di un vero progetto industriale che poteva garantire un futuro. Quando tutti gli attori, ricordiamo, affermavano che fosse una follia, in un mercato libero, il coinvolgimento di soggetti istituzionali in un’azienda di interesse strategico per il Paese. Una cosa che puntualmente è stata smentita dall’aumento della presenza della CDP.
Dopo più di 8 anni, possiamo dire che quanto da noi rivendicato fosse giusto. Oggi non solo i confederali ma anche esponenti della politica e del mondo accademico ci danno ragione sul percorso da intraprendere, come successo con il dibattito svoltosi il 6 dicembre scorso con il professor Volpi e l’ex sottosegretario alle comunicazioni Vincenzo Vita.
Non è comunque con le chiacchiere che riusciremo a salvare il nostro posto di lavoro. In questo senso abbiamo iniziato un percorso di iniziative e mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici che ci vedranno impegnati nei prossimi giorni e nei prossimi mesi. Per l’aumento della presenza pubblica nell’azionariato tramite diversi soggetti istituzionali, la stabilizzazione della Governance e un progetto industriale reale per la diffusione della digitalizzazione nel Paese.
Per tale motivo lanciamo un appello a tutte le lavoratrici e i lavoratori, alle singole RSU e a tutte le OO.SS. e tutte le organizzazioni politiche ad un rapido confronto e alla costruzione di un percorso unitario di mobilitazione, che riteniamo necessario e urgente.
Siamo convinti, in ogni caso e come già avvenne nel 2016, che solo una mobilitazione realmente partecipata dai colleghi e le colleghe possa incidere sul futuro dell’azienda e “costringere” anche le varie anime sindacali ad un percorso comune di lotta.
NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE
TIM UNICA E PUBBLICA
Roma 12/12/2021
COBAS TIM