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Mentre il mondo delle TLC attende l’esito dell’Assemblea degli Azionisti di TIM per sapere se l’attuale AD verrà confermato per procedere definitivamente al progetto di separazione della Rete Fissa, i COBAS insieme alla CUB hanno organizzato un riuscitissimo sciopero con manifestazione a Piazza Cordusio (Mi), a pochi passi da dove si stava celebrando l’Assemblea.
Lavoratori e Lavoratrici intervenuti da più parti di Italia hanno voluto palesare il proprio dissenso rispetto a questa operazione, e all’immobilismo di molte OO.SS. che solo a chiacchiere si sono opposte a questo piano scellerato.

Il Presidio numeroso oltre le attese e con l’attenzione di vari Media ha dapprima ottenuto di arrivare davanti la Sede Legale di TIM in via G. Negri e infine di entrare dentro al palazzo con una delegazione che ha letto un documento agli azionisti intervenuti oggi per decidere le sorti del futuro aziendale.

Come ribadito dai molti interventi al microfono, tra le bandiere COBAS e CUB sventolanti contro i piani di ridimensionamento di un asset strategico per il paese, la responsabilità del Governo Meloni è pari solo a quella di Cgil Cisl e Uil e Ugl che mentre sussurrano la loro contrarietà firmano accordi che agevolano questo scellerato piano industriale, tagliano il salario ai lavoratori e lavoratrici preoccupandosi soprattutto di tenere buoni e mansueti i dipendenti.
Oggi i Cobas insieme alla Cub, hanno fornito uno strumento (Lo sciopero) per palesare il dissenso e un’opportunità (la manifestazione) per rompere il silenzio su questa storia, raccontata dai Media solo come un percorso finanziario, quando il vero problema è la distruzione di uno degli ultimi baluardi della buona occupazione e utilità per il Paese.

Abbiamo spiegato tante volte che un Paese che vuole smettere di essere solo terra di frontiera e di migranti ha bisogno di aziende come la TIM che abbiano un orientamento pubblico e al bene comune, che sviluppi e difenda la buona occupazione e ne incentiva di nuova. Siamo arrivati vicini a un bivio senza ritorno per il presente e per il futuro. Per questo mentre il Governo Meloni svende gli ultimi asset di valore del Paese mentendo anche sul loro ruolo di sovranisti piuttosto sottomessi,

Noi decidiamo di rilanciare la mobilitazione unitaria contro questo piano scellerato e contro le politiche di svendita di questo Governo stampella dell’operazione spezzatino.
I prossimi appuntamenti non mancheranno, consegneremo nelle mani dei lavoratori e delle lavoratrici altre opportunità e altri strumenti per fermare questo sfacelo, chi rimarrà fermo sarà complice, nel frattempo oggi l’assemblea degli azionisti ha sentito rimbombare fino dentro la sala le nostre promesse!

Un ringraziamento a tutti i colleghi e le colleghe che hanno sacrificato il proprio tempo per cogliere questa opportunità.

Roma, 23 aprile 2024

COBAS TIM