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L’organizzazione sindacale Cobas del lavoro Privato ha fatto propria la battaglia condotta dalla rete Non Una Di Meno che in tutto il mondo sta dando vita a un percorso contro la violenza di genere attraverso iniziative volte a rimettere al centro delle agende politiche e culturali di tutti i governi il diritto all’autodeterminazione delle donne, il diritto alla vita libera da violenza e sfruttamento delle donne in ogni ambito della vita sia lavorativa sia privata.

 Accogliendo dunque l’invito rivoltoci, abbiamo indetto per la giornata dell’8 MARZO SCIOPERO PER TUTTO IL TURNO DI LAVORO cosi’ da consentire a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori di aderire
a questa battaglia politica, culturale e di civiltà.

L’8 Marzo più di 40 Paesi nel mondo hanno aderito all’appello per uno sciopero globale all’insegna dello slogan
SE LE NOSTRE VITE NON VALGONO, NOI CI FERMIAMO

Per coloro che desiderano partecipare al corteo, l’appuntamento è a

TORINO in PIAZZA XVIII DICEMBRE alle 16.00

In allegato trovate un documento redatto dalla rete non una di meno, le locandine della giornata di lotta e la locandina dell’appuntamento torinese.

Vi invitiamo a consultare il sito https://nonunadimeno.wordpress.com  per reperire tutte le informazioni di vostro interesse.

Vi riportiamo un passaggio a nostro giudizio significativo sul significato della giornata di lotta dell’otto marzo.

Non è più tempo di leggere la lotta contra la violenza sulle donne nei termini di una battaglia “culturale o emancipatoria” separata da quelle sindacali e vertenziali. Affermare che la violenza di genere è fenomeno strutturale e sistemico che attraversa quindi tutti gli ambiti dell’esistenza delle donne vuol dire immaginare risposte all’altezza, capaci di pensare una trasformazione radicale della società e delle relazioni, come anche delle condizioni di vita e di lavoro. Ed è questo che le donne stanno facendo, autorganizzandosi negli sportelli e nei centri antiviolenza, nei territori, nei posti di lavoro, in casa, nelle scuole e nelle università. Il prossimo 8 marzo incroceremo le braccia insieme a centinaia di migliaia di altre donne in tutto il mondo, ci riprenderemo le piazze e le strade con le nostre rivendicazioni e non ci fermeremo fino a che non otterremo delle risposte concrete rispetto al Piano che andremo a proporre.

L’8 marzo sarà, prima di tutto, una giornata senza di noi, senza le donne. Una giornata di sciopero in cui incroceremo le braccia, interrompendo ogni attività produttiva e riproduttiva, articolando lo sciopero in ogni ambito e nell’arco dell’intera giornata, astenendoci dal lavoro, dalla cura e dal consumo. Lo sciopero è dunque lo strumento che il movimento femminista ha individuato per contrastare le molteplici forme con cui la violenza di genere si abbatte sui corpi delle donne in tutto il mondo: dalla precarizzazione alla subordinazione nel mercato del lavoro, passando per una violenza più sottile ma altrettanto efficace inscritta nelle relazioni sociali e nel modo in cui viene impartito il sapere, che non educa alla valorizzazione delle differenze come motore nevralgico delle relazioni sociali, ma al contrario educa alla loro gerarchizzazione e subordinazione. Questi elementi confermano che la violenza di genere non è un fatto emergenziale ma strutturale, che non si combatte con l’inasprimento delle pene, ma con una trasformazione radicale della società e delle relazioni, delle condizioni di vita e di lavoro. 

COBAS Comdata Ivrea