Capitani coraggiosi, il 3 Agosto come già era trapelato da indiscrezioni l’A.D. rende noto: “che, con decorrenza immediata, Stefano Siragusa, lascia l’incarico di Deputy del Direttore Generale e di Chief Network, Operations & Wholesale Officer…”
Gli scontati ringraziamenti per l’operato svolto dal dimissionario cozzano con le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi. Notizie che sembrano dire altro, cioè una visione “diversa” sul destino della rete, dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici. Magari un giorno conosceremo la verità. Di certo oggi rimane la suggestione di ritrovarci come la nave Concordia abbandonata per prima dal suo capitano Schettino.
La triste metafora (per via dei nefasti coinvolgimenti) non vuole offendere nessuno ma solo enfatizzare come all’inizio di questa difficile traversata – che vedrà la separazione della rete dalla nostra azienda – sia proprio il capitano a lasciare la nave….Perché?
E altri perché ci attanagliano la mente:
Perché il 4 agosto viene presentata una semestrale con dei conti i quali, tutto sommato, non sono così drammatici se confrontati a quelli illustrati negli incontri sindacali che poi hanno determinato la firma dell’accordo sul nuovo CONTRATTO DI ESPANSIONE? Ad ascoltare le presentazioni del 4 Agosto si parla di conti per certi versi in ripresa al di là delle più rosee aspettative del management.
E poi perché dai settori coinvolti dall’ennesimo ammortizzatore sociale/pre-scivoli e altre “agevolazioni” sono esclusi i TOF e i PROGETTISTI di RETE? No, non raccontateci che dobbiamo cablare l’Italia perché chi lavora in questi reparti che il lavoro scarseggia e quando c’è, viene dato in appalto. Che progetto c’è dietro?
A noi la strategia sembra oramai ben chiara: il Diktat è uno ed è imperativo….La RETE DEVE ANDARE FUORI DAL PERIMETRO, DEVE ESSERE ZAVORRATA AL DEBITO E SOVRACCARICA DI PERSONALE, per dirla all’inglese….BAD COMPANY…
Pare che Siragusa questa linea non la volesse accettare. E per Vivendi, ormai, chiunque si para davanti al suo progetto di fare cassa per recuperare un minimo di esborso sostenuto per l’acquisto della quinta più grossa azienda italiana, DEVE essere sacrificato.
Colleghi e colleghe dateci forza in questa vertenza sindacale che, come COBAS, rappresentiamo quanto meno dal 2013. Per noi TIM rimane UNICA e possibilmente a capitale PUBBLICO. Dobbiamo far invertire la rotta e cercare di mantenere il nostro posto di lavoro.
4 agosto 2022
COBAS TIM