Tanto rumore per nulla, affaristi di ogni tipo a caccia dei soldini ricavati dalle vostre tessere che non vedono di buon grado chi chiede come spendano i soldi ora sono a caccia.
La preda designata non è l’azienda ….la preda siete voi! I vostri 15 euro mese.
Ci siamo “disturbati” di verificare nuovamente, in merito alla questione della firma digitale, alcune critiche che di recente ho letto su alcuni comunicati mossi nei confronti di Tim e trust tech ( ?) in merito all’ambito privacy.
Vi dobbiamo spiegare un po’ di cose e iniziamo col mostrarvi una tabella presa sul sito di Infratel:
Questi sono i soldi e il lavoro che è stato assegnato da infratel a Tim e a open fibre per effetto del bando del Pnrr Piano Italia a 1 giga… fate un bel po’ di somme…e ringraziamo che c è lavoro!
Infratel però ha l obbligo di vigilare… sono pur sempre soldi pubblici e sul suo sito scrive:
“Infratel Italia è responsabile della buona e puntuale esecuzione dei lavori, verifica i materiali utilizzati, esegue gli accertamenti in corso d’opera, la misurazione e la
contabilizzazione delle parti eseguite, monitora il corretto avanzamento dei lavori nei tempi stabiliti e vigila affinché le norme sulla sicurezza nei cantieri siano rispettate per
tutto il periodo di esecuzione dei lavori fino alla regolare esecuzione e collaudo degli stessi;
Monitoraggio e applicazione del meccanismo di Clawback per gli interventi a contributo e concessione”
Già si capisce che il ruolo di infratel non si esaurisce con l’assegnazione del bando ma una bella fetta è il controllo Ma cosa sono i Clawback?
“Le clausole di clawback costituiscono dei meccanismi contrattuali che prevedono la possibile restituzione, totale o parziale, di compensi già erogati dalle aziende al proprio personale sotto forma di parte variabile della retribuzione. Esse consistono, quindi, in una sorta di malus che fa da contraltare all’erogazione di un bonus in qualche modo non dovuto, in quanto ingiustamente e/o erroneamente erogato, controbilanciandolo ed eventualmente eliminandolo, ove non meritato”. Tali clausole sono applicate nel sistema anglosassone e in Italia nel settore bancario/finanziario.
E ora arriviamo al punto….cosa ha pensato di fare Tim per ridurre al minimo la possibilità di ricevere Malus o penali che dir si voglia? Evidentemente ha pensato che far certificare al dipendente Tim di aver eseguito una lavorazione per conto Infratel attraverso una firma elettronica, ponesse l’azienda nelle condizioni di mostrare la massima trasparenza e il massimo rispetto dei soldi pubblici stanziati per questo progetto.
La firma digitale come da tutti è noto è offerta da Trust Technologies che aderisce totalmente a tutte le norme relative alla privacy sul nostro territorio, tratta i dati personali acquisiti in modalità conforme al Codice in materia di Protezione dei Dati Personali (ove applicabile) e al GDPR (General Data Protection Regulation).Il trattamento dei dati avverrà nel rispetto delle disposizioni del Regolamento 2016/679/EU (Regolamento generale sulla protezione dei dati) e dell’ulteriore normativa sulla protezione dei dati personali, con modalità idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Sono le stesse norme che chiunque deve rispettare in materia di privacy, NON è un’aziendina con sede legale alla Cayman che ha come mission quella di “fottere” il prossimo…
Telecom Italia Trust Technologies S.r.l. è una società del gruppo TIM con unico socio Olivetti S.p.A. ed è sottoposta alla sua direzione e coordinamento.
La missione della Certification Authority Trust Technologies è gestire risorse e infrastrutture del Gruppo Tim per lo sviluppo e l’integrazione delle soluzioni di identità e validazione digitale delle persone e delle cose e la gestione del ciclo di vita dei dati e dei documenti in modalità conformi alle normative Italiane ed Europee.
Quindi davvero si stanno lamentando di dare dati dei dipendenti Tim a Tim?
Certo è doveroso sottolineare che da un pezzo la Tim non “caghi” nemmeno di striscio i sindacati (dateci più sostegno e le cose cambieranno) e quindi non vi è stata una comunicazione efficace…abbiamo dovuto leggere pagine e pagine per cercare di fare il punto, ma da qua a lamentarsi per via del trattamento dei dati personali comunque soggetti a norme sulla Privacy quando sull’altro lato della bilancia ci sono soldi lavoro e quindi tenuta occupazionale….non si fa di certo ne sindacato ne l’interesse dei lavoratori.(nuovamente)
NO SPEZZA TIM – TIM UNICA E PUBBLICA
Cobas Tim Piemonte
cobastimpiemonte@cobaslavoroprivato
Alessandro Sposato 3356337922