E’ da più di un anno e mezzo che il sindacato Cobas denuncia la gravissima situazione in cui versa la Abramo Customer Care, azienda di call center che da una ventina d’anni occupa migliaia di uomini e donne in Calabria e non solo. Sia come sindacato che come lavoratori e lavoratrici presenti in azienda abbiamo sempre sollevato criticità sulle scelte della direzione aziendale e sulla sostanziale accondiscendenza dei sindacati confederali. Vedi i nostri comunicati precedenti , gli incontri pubblici, la partecipazione a scioperi, manifestazioni, etc
Oggi, dopo anni e anni di “riduzione dei costi”, chiusura di importanti sedi come quella di Lamezia Terme, largo utilizzo di contratti precari e a progetto, utilizzo di FIS e sostegni pubblici, svariate mancate retribuzioni, carenze nell’adozione delle misure anti-contagio e peggioramenti nelle condizioni di lavoro, sembra che i nodi siano venuti al pettine. L’azienda, come tutti sanno, è nella procedura di concordato presso il Tribunale di Roma. In sostanza: la Abramo CC Spa chiuderà i battenti, proverà a salvare il salvabile in termini di debito/credito e infine spacchetterà azienda e lavoratori vendendo il vendibile al migliore offerente. Quasi fossimo a un mercato delle vacche in cui contrattare diritti e futuro di ogni lavoratore e lavoratrice che per decenni si è fatto letteralmente il sangue acido nei vari servizi di informazione, assistenza e vendita. Lo diciamo senza giri di parole come abbiamo sempre fatto. Per questo siamo stati definiti avvoltoi, terroristi, jettatori, barricaderi, rivoluzionari, etc. In realtà non avevamo e non abbiamo nessun altro interesse se non quello di una difesa a oltranza dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici (non solo dei nostri iscritti/e). Per questo abbiamo sempre scritto quello che pensavamo e pensiamo manifestando tutte le nostre perplessità anche a costo di scontentare qualcuno e far crollare certezze fasulle.
Come organizzazione sindacale inoltre abbiamo chiesto a più riprese di prendere visione del piano industriale e di poter interloquire con la direzione per manifestare le legittime richieste e perplessità dei nostri iscritti e di tutta la forza lavoro, nonché la necessità di condividere con noi informazioni e comunicazioni. Dal lato aziendale abbiamo solo avuto silenzi e dinieghi.
Adesso per i lavoratori e le lavoratrici Abramo si apre un lungo e difficile cammino fatto di pretese aziendali, tentativi di aumentarne la produttività (=intensificarne lo sfruttamento) per renderli più competitivi sul mercato, in una lotta di sfinimento (già iniziata) mirata a rendere gli stessi lavoratori ricattabili e dunque disponibili a sacrificare più diritti e salario possibili in cambio di continuità lavorativa con un nuovo acquirente. E’ una storia già vista. Molti di noi dei Cobas provengono dal fallimento Infocontact, situazione diversa ma sostanzialmente analoga per la concreta possibilità di peggioramenti contrattuali, di fatto poi avvenuta. E’ proprio a seguito di queste brutte esperienze, vissute in prima persona e in cui abbiamo perso diritti e salario, che abbiamo deciso di abbandonare i sindacati confederali o la non-sindacalizzazione per organizzarci in prima persona nei COBAS (COMITATI DI BASE).
Pensiamo che sia necessario mobilitarsi attivamente continuando a organizzarci sul posto di lavoro, facendo fronte comune per difenderci dalle pretese aziendali e dei nuovi possibili acquirenti, ma anche manifestando per riaffermare la nostra dignità di lavoratrici e lavoratori evitando così che il tutto si consumi nel silenzio e nell’isolamento mediatico, sociale e istituzionale.
I Cobas sono al fianco e tra i lavoratori e le lavoratrici Abramo mettendo a disposizione tutti gli strumenti legali e sindacali necessari a difenderci nella fase che si è aperta e nelle successive.
Per tutto questo ma anche per sollecitare un incontro a istituzioni e azienda, sabato 14/11/2020 alle ore 10:30 saremo in Piazza XI Settembre a Cosenza con un sit-in di protesta che si svolgerà pacificamente, rispettando il distanziamento fisico e l’utilizzo di mascherine.
NON UN PASSO INDIETRO IN DIFESA DEI DIRITTI E DELLA DIGNITA’
COSENZA, 12/11/2020
COBAS ABRAMO CUSTOMER CARE
COBAS TELECOMUNICAZIONI COSENZA