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Telecom_fuori tuttoL’incontro tenutosi a VAL Cannuta 182 il 14 Dicembre tra RSU Telecom e l’Azienda, alla presenza delle linee tecniche, ha confermato le perplessità legate alla riorganizzazione di OPEN ACCESS a seguito delle indicazioni di AGCOM e AGCM. Queste perplessità si sono sommate al disagio scaturito dalla sottoscrizione degli accordi sulla solidarietà che questa volta coinvolgono anche il settore di CREATION.

Nel corso dell’incontro nazionale (12 Novembre ) tra il COORDINAMENTO NAZIONALE RSU e Telecom Italia, alla presenza dell’Ing. PAGGI, lo stesso aveva confermato l’affidamento delle attività di progettazione della rete FTTH alle imprese. La realizzazione della rete FTTH prevede investimenti complessivi di 70 Ml di Euro ( circa 800 a livello nazionale ) e solo per le prime aree di centrale una spesa di quasi 600.000 euro. Per realizzare questo cambiamento i nostri colleghi hanno formato progettisti delle imprese trasferendo loro Know-how.
Se consideriamo che i primi preventivi giunti dalle imprese hanno fatto lievitare i costi e limitato la qualità del progetto possiamo dire che le scelte strategiche delle linee tecniche si rivelano anche stavolta errate, ma a pagare sono sempre i lavoratori e le lavoratrici.
Avviene anche in altri segmenti dell’azienda. Non vorremmo scomodare le scelte sbagliate per il DECOMMISSIONING POTS/ISDN di cui è stata protagonista Network e di cui il Lazio è stata la regione pilota, o la cessione di attività all’esterno in Divisione Caring. Si tratta di argomenti che abbiamo sempre denunciato e sui quali non è mai arrivata una risposta soddisfacente da parte delle linee tecniche.

Le assemblee che si sono svolte in Creation (il 4 nov. 2015 indetta dai COBAS e il 15 Dic indetta dalla SLC-CGIL) hanno raccolto questo disagio e un malumore legato anche ad altri aspetti dell’attività lavorativa (come ad esempio la vicenda inquadramentale).
Riteniamo che sia arrivato il momento di ricominciare a dare segnali forti a questa azienda :
Non è possibile mettere in solidarietà il personale, portare il lavoro fuori, far ricadere sui lavoratori e le lavoratrici il peso di scelte errate e di una organizzazione del lavoro sempre più tarata sulla massimizzazione del profitto, come se nulla fosse.
Quello del lavoro in appalto è un mondo oscuro dove la velocità di realizzazione dei progetti NON CORRISPONDE QUASI MAI al contenimento dei costi e alla qualità del prodotto finito.
ADESSO BASTA! Un primo segnale lo vogliamo dare giovedì 17 DICEMBRE con una ora di sciopero a fine turno. Un messaggio ai nostri colleghi e alle colleghe di tutta Italia affinché alzino la testa e un messaggio all’Azienda affinché ricerchi piu’ ragionevoli soluzioni.

COBAS Telecom