Poi nel 1992 la maggior parte del popolo italiano ha pensato che il male del Paese non fosse la classe politica che la ha governata e i partiti/sindacati che l’hanno svenduta. Bensì lo Stato e il concetto di pubblico, di bene di tutti. Dopo 20 anni, le privatizzazioni ci hanno regalato precarietà, caduta verticale del servizio pubblico, soldi a palate per le imprese e i gruppi finanziari, sindacati che gestiscono i fondi pensione, ammortizzatori sociali.
I lavoratori e le lavoratrici di Telecom ci hanno messo poco ad adeguarsi. Inseguendo – nella maggior parte dei casi – la chimera del successo (quasi fossero piccoli imprenditori), dell’opportunismo, dell’interesse personale.
Per quanto ci riguarda riteniamo che le telecomunicazioni siano ancora un servizio pubblico, che non può essere sottoposto alle leggi di mercato e il diritto alla comunicazione e il diritto “ad avere diritti” è in netto contrasto con le plus-valenze, i piani lavori, le nuove reti mobili (tutte nocive come sanciscono le prime sentenze arrivate in cassazione).
Del resto quando una Azienda ( nel senso dei lavoratori/lavoratrici ) lavorano incessantemente anche quando gli viene annunciato il mancato pagamento di una mensilità e mezza (MOL di giugno/novembre) il meglio che possiamo fare è augurare…. Buona lettura con le nuove tariffe Telecom!
LE RSU della LISTA di BASE CUB COBAS
Telecom vara la “semplificazione tariffaria”. Federconsumatori: “Rincaro!”
Dal primo aprile prezzo unico, 5 centesimi, per tutte le telefonate da rete fissa. Le chiamate verso i fissi, quindi, aumentano del 163%, mentre da fisso a cellulare diminuiscono quasi del 50 per cento
Telecom “semplifica” e rincara le chiamate da fisso a fisso. L’annuncio è arrivato in serata direttamente dall’amministratore delegato del gruppo controllato da banca Intesa Sanpaolo, Generali e Mediobanca insieme agli spagnoli di Telefonica. Nel corso di un incontro con le associazioni dei consumatori, Marco Patuano, ha infatti illustrato le novità in arrivo dal gruppo di telecomunicazioni.
Come quella che lui stesso ha ribattezzato “semplificazione tariffaria” in partenza il prossimo primo aprile, giorno in cui sarà introdotto un prezzo unico per tutte le telefonate da rete fissa. Non solo verso i fissi nazionali ma anche verso i cellulari. “Telecom Italia è il primo operatore europeo a superare la storica distinzione tra chiamate fisse e mobili”, ha rivendicato Patuano. Numeri alla mano, il prezzo unico delle telefonate da rete fissa sarà di 5 centesimi al minuto a fronte degli attuali 9,90 centesimi al minuto verso i cellulari e 1,9 centesimi al minuto verso tutti i fissi nazionali.
In pratica, quindi, le telefonate verso rete fissa saranno care più del doppio (+163%), mentre quelle più costose e meno praticate da fisso a cellulare costeranno quasi la metà (-49,49%). Allo stesso tempo, sottolinea però la società, lo scatto alla risposta scende a 5 centesimi al minuto a fronte degli attuali 7,94, con una “significativa riduzione del 37%”. Inoltre, aggiunge sempre Telecom, per le chiamate effettuate verso tutti i numeri fissi nazionali, al superamento delle tre ore di conversazione al mese scatterà una riduzione del 50 per cento.
“La nuova tariffa base è stata pensata per offrire maggiore libertà ai clienti sul traffico fisso-mobile, il cui prezzo al minuto viene dimezzato, con l’obiettivo di rendere più conveniente l’utilizzo del telefono di casa per le chiamate verso i cellulari assecondando il trend di continua diffusione della telefonia mobile. Con questa rimodulazione tariffaria, incentrata sulla fascia unica di prezzo, i clienti possono conseguire un risparmio sulla spesa telefonica proporzionato al volume e alla tipologia dei consumi”, ha commentato il gruppo di Franco Bernabè che oggi ha comunicato anche le novità sulla banda ultra-larga e l’adeguamento del canone all’inflazione. Il costo dell’abbonamento, fermo da luglio 2011, passerà da 16,64 a 17,40 euro al mese.
Non la pensa così la Federconsumatori. ”Loro la chiamano semplificazione ma le nuove tariffe Telecom si tradurranno in un sostanziale aumento”, ha commentato l’associazione dei consumatori, sottolineando che i rincari arriveranno soprattutto “per i ceti meno abbienti e per chi utilizza meno il telefono”. Anche per il canone l’aumento “non è drammatico, ma c’è”.
Intanto oggi Altroconsumo ha denunciato al garante delle comunicazioni (Agcom) Telecom insieme ad altre cinque compagnie (Fastweb, Infostrada, Teletu, Tiscali e Vodafone) per pratiche commerciali scorrette. Nel mirino una somma compresa tra 35 e 107 euro che, secondo l’associazione, verrebbero sottratti dagli operatori della telefonia fissa quando il consumatore decide di cambiare compagnia. I costi del passaggio sono stati denunciati da circa 20mila utenti che hanno segnalato la voce in bolletta quest’anno appena trascorso. Si tratta, sottolinea Altroconsumo, di “una penale bella e buona, abolita con le lenzuolate di liberalizzazioni del 2007 proprio per agevolare il cambio di fornitore di servizio e stimolare la concorrenza nel mercato, ma risorta sotto nomi diversi, quali contributi di disattivazione. Una beffa che lede i singoli utenti e affossa le dinamiche concorrenziali”.