EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

Ancora una volta non veniamo smentiti e non avevamo dubbi a riguardo! I due incontri sono stati veramente un capolavoro di illusionismo in cui l’Azienda ottiene praticamente quello che vuole e il sindacato confederale casca nel banale tranello e si deve “sperticare” per giustificare l’ingiustificabile finendo per fare l’ennesimo favore al suo datore di lavoro.

TIMBRATURA IN POSTAZIONE: Dopo anni di sentenze favorevoli ai lavoratori e alle lavoratrici ottenute nei Tribunali, i quali  hanno riconosciuto il banale assunto che IL TEMPO DI LAVORO VA RETRIBUITO SEMPRE (cosa che gli imprenditori italiani faticano a capire) e  dopo che nei fatti si è dimostrato che non si recupera produttività con la T.I.P. l’azienda propone e ottiene una sperimentazione di 6 MESI al termine della quale verificherà e deciderà se e quando togliere la TIMBRATURA IN POSTAZIONE. Quindi, per inciso, dopo 10 anni da questo accordo scellerato (firmato nel MARZO 2013 dalle OO.SS. confederali e le loro RSU per “salvare” “l’Azienda dal baratro”), che ha permesso di sfruttare senza pagare il tempo dei lavoratori e delle lavoratrici, oggi siamo nuovamente costretti a subire questa variante sul tema.

I sindacati confederali invece, secondo noi, si dimostrano ancora una volta indecisi e colpevolmente accondiscendenti perché la promessa di eliminare la T.I.P. a fine sperimentazione è VINCOLATA al passaggio strutturale del CONTROLLO DA REMOTO o AFFIANCAMENTO DA REMOTO che dir si voglia.

L’AFFIANCAMENTO DA REMOTO, regolato da un ulteriore accordo sindacale, era il vero obiettivo aziendale: un meccanismo stressante, frutto di una concezione medievale del rapporto di lavoro (la stessa che omette di retribuire il tempo), che attraverso l’ingombrante presenza settimanale di un sorvegliante dietro ciascun lavoratore, raccoglierà un infinità di dati circa il modus operandi del personale in un ampio spettro che va dall’empatia umana profusa dai colleghi alle loro specifiche competenze.

La domanda che prima di firmare avrebbero dovuto porsi è la stessa che si farebbe un bambino: Perché? A cosa serviranno tutti questi dati? Parliamo di circa 48.000 ore di affiancamenti durante il periodo sperimentale. Ma davvero vogliamo credere alla favola della formazione e dell’attenzione rivolta al cliente? Perché in tutti questi anni pre-pandemici con i lavoratori in presenza SEMPRE (o quasi) gli affiancamenti sono stati saltuari se non proprio inesistenti in molti reparti e in molte città? Se l’obiettivo è migliorare la qualità di risposta e delle offerte perché non bastano i giorni in presenza dei lavoratori?

Probabilmente l’azienda vuole recuperare produttività da quel personale ritenuto poco performante, usando esattamente lo stesso criterio di quando introdusse la TIP : lavorando sui numeri e stressando sui ritmi di lavoro invece di investire sulla qualità del servizio e del lavoro svolto dai propri dipendenti.

Con il rischio di esser considerati cattivi profeti, volgiamo un pensiero anche all’INTELLIGENZA ARTIFICIALE che avvalendosi di tale mole di dati contribuirà allo sviluppo dell’operatore virtuale che sostituirà l’UMANO (senza contropartite in termini salariali e di riduzione dell’orario di lavoro).

Peccato che la delegazione sindacale non abbia colto anche questo aspetto tra i rischi che correranno gli operatori e le operatrici interessate da questa seconda sperimentazione.

Per i dettagli vale la pena leggere gli accordi sottoscritti allegati a tale comunicato…e cominciare a pensare come boicottare l’applicazione di tale accordo sin da subito.

Roma 21/06/2023

COBAS TIM