Il 21/11 si e’ svolto l’incontro previsto all’interno dell’accordo CDE del 28 luglio per la gestione di 500 ESUBERI da far uscire con la mobilita’ volontaria “incentivata”.
Che significa si chiederanno i piu’ ? L’azienda ha avviato la procedura prevista dalla Legge 231/91 per licenziamenti collettivi e messa in mobilita’ ed individuato 500 persone in esubero in quasi tutte le province del Paese (non in tutte…) per avere un ulteriore canale di uscita dal perimetro occupazionale.
I criteri individuati sono innanzitutto la mancata opposizione al licenziamento il quale da’ diritto ad un incentivo all’esodo nei seguenti modi:
- Accettazione del Licenziamento e diritto fino a 24 mesi di NASPI al fine della maturazione del diritto alla pensione per vecchiaia o anzianita’. A fronte della mancata opposizione l’azienda corrisponde a titolo di incentivo un’integrazione della NASPI per la differenza tra l’importo percepito nei 24 mesi e il 100% dell’ultima retribuzione
- Nel caso che i 24 mesi non fossero sufficienti al raggiungimento del diritto pensionistico, sempre a titolo di incentivo per la mancata opposizione al licenziamento, l’azienda corrispondera’ oltre ad un importo corrispondente alla differenza tra la NASPI e il 100% dell’ultima retribuzione, un ulteriore importo da definire caso per caso in base ad annualita’ mancanti per il raggiungimento del diritto pensionistico, situazione reddituale ecc.
NON ABBIAMO FIRMATO QUESTO ACCORDO per un ragionamento più ampio che ci ha trovati in netta opposizione nei mesi scorsi, quando venne REGALATO all’Azienda il taglio ai nostri salari con il contratto di Espansione.
In tal MODO, poi, si certifica la presenza di ESUBERI. Un vero e proprio contrasto con la manovra “ESPANSIVA” che dovrebbe prevedere assunzioni per affrontare le sfide del prossimo futuro…mentre invece si persegue la strada dei tagli e della restrizione del perimetro occupazionale…
Apprezziamo che si sia scelta la strada del presupposto della mancata opposizione e dell’integrazione al reddito come incentivo all’uscita ma rimaniamo distanti da una visione che vede lo svuotamento della societa’, lo spezzatino delle infrastrutture, il sacrificio dei soliti noti (cioè la maggioranza di noi) per un futuro che rimane totalmente incerto e precario.
Ai colleghi e alle Colleghe indichiamo un “pregio” di questa procedura : Queste 500 uscite potevano essere gestite in modo diverso. Le norme lo consentono. Aver certificato 500 esuberi da parte sindacale significa che in un futuro questo strumento potrebbe nuovamente essere utilizzato senza la VOLONTARIETA’ e L’INCENTIVO. Fin quando le Organizzazioni sindacali continueranno a riconoscere gli Esuberi, anziché opporvisi seriamente, INDICANDO LA GOVERNANCE AZIENDALE come UNICA RESPONSABILE della MALAGESTIONE NON USCIREMO MAI questa situazione.
I COBAS TIM non si sono rassegnati, come altri, ad assistere al lento degradare del piu’ importante Operatore di TLC del Paese e ritengono che l’opposizione al piano di smantellamento aziendale sia un dovere nei confronti non solo dei colleghi e delle colleghe ma anche per contribuire al rilancio economico che tra Pandemia e Crisi internazionali sta subendo colpi pesanti.
Crediamo che insieme si possa invertire la rotta ed impedire di trovarci in acque ben piu’ tempestose che ad ogni incontro ed a ogni accordo si fanno sempre piu’ minacciose.
La TIM deve restare UNICA e tornare sotto il controllo PUBBLICO per svolgere quel ruolo di rilancio economico che ha nel proprio DNA a partire dalla sua GENESI.
Basta Esuberi per pagare premi al TOP MANAGEMENT!
Roma 22/11/2022
COBAS TIM