Nell’incontro del 6 aprile il dott. Gubitosi ha presentato il piano industriale al COORD. NAZIONALE RSU. In sintesi l’AD di TIM ha speso parole di elogio per tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda che hanno affrontato grandi sacrifici a causa della pandemia e che sono stati in grado di ampliare le capacità di generare profitto.
Questa capacità insieme alla decurtazione dei costi vivi dell’azienda con le cessioni di ramo d’azienda e le chiusure degli immobili, hanno fatto sì che il bilancio aziendale – pur essendo in contrazione sui ricavi (in maniera sostanzialmente minore rispetto ad altri operatori) – ha visto gli indicatori in netta crescita rispetto agli ultimi anni. E’ importante sottolineare che il GRUPPO TIM ha anche quest’anno ridotto l’indebitamento complessivo di 4,3 Miliardi di Euro con una previsione di una ulteriore riduzione di circa 3 Mld nel 2021.
Il dott. Gubitosi ha più volte sottolineato la centralità della struttura della rete, dei suoi tecnici, del “mondo CUSTOMER” che assumerà nuova centralità dopo l’accordo con la Piattaforma DAZN per la trasmissione del campionato di serie A 2021/22 e del CLOUD. E’ stato infine dichiarato che non ci sono problemi di esubero allo stato attuale.
Non è stato possibile rivolgere direttamente delle domande all’AD: Dopo gli interventi dei segretari nazionali SLC-FISTEL-UILCOM-UGL ha abbandonato il tavolo per impegni. La delegazione COBAS ha quindi posto brevemente domande specifiche al responsabile delle Risorse Umane, dott. Sale.
L’assenza di esuberi è certamente una dichiarazione in discontinuità con il passato e ABBIAMO CHIESTO che non venga perseguito il RICORSO AD AMMORTIZZATORI SOCIALI, come i Contratti di Solidarietà o i Contratti di Espansione.
Nell’intervento abbiamo anche chiesto una chiara inversione di strategia sulla cessione di pezzi pregiati dell’Azienda come la costituzione di società esterne come Noovle e Fibercop, piuttosto che Inwit. Tutti i grandi progetti di crescita che ci sono stati presentati potranno – secondo noi – garantirci un solido futuro solo se rimarrà inalterato il perimetro aziendale e attraverso un forte intervento a capitale statale.
Le risposte hanno confermato purtroppo quanto da tempo stavamo sostenendo: Cioè che la tenuta d’impresa di Tim, le possibilità di sviluppo e la NON DICHIARAZIONE DI ESUBERI sarà possibile – per ‘Azienda – solo con l’uso costante di ammortizzatori sociali e tutte le possibilità che FONDI pubblici danno per coprire il costo del lavoro.
Il dott. Sale ha così anticipato, grazie alla nostra sollecitazione, che l’azienda presuppone di utilizzare 20gg di CDE per il 2021 e 22 giorni per il 2022. A questi si aggiungeranno circa 2.000.000 di ore di formazione da fare da metà maggio a fine dicembre.
Siamo stati facili cassandre quando, nel corso delle assemblee di marzo, avevamo ipotizzato un tale finale. Avevamo da tempo intuito che il clima per i lavoratori e lavoratrici TIM non fosse così positivo, nonostante i risultati presentati alla comunità finanziaria e agli azionisti.
Nelle nostre considerazioni finali all’incontro nazionale ABBIAMO ESPRESSO LA NOSTRA NETTA CONTRARIETA’ all’uso degli ammortizzatori sociali. E’ impensabile che dopo 10 anni siamo noi a dover pagare per un DEBITO accumulato negli anni a causa di scelte industriali scellerate.
Inoltre è bene precisare che la vera sofferenza della nostra Azienda è la carenza di personale soprattutto in quei reparti che si interfacciano direttamente con la clientela soprattutto dal punto di vista tecnico e il ricorso continuo agli OUTSOURCER nel mondo commerciale.
Immissione di personale attraverso i JOB POSTING e le nuove assunzioni deve essere una delle priorità di questa azienda.
NOI NON CI STIAMO. In questi anni abbiamo dimostrato che è possibile presentare delle proposte reali e sostenibili. Inoltre, laddove gli accordi hanno prodotto effettivi miglioramenti, non ci siamo mai sottratti ad una eventuale firma.
L’ABBIAMO FATTO E LO FAREMO SEMPRE. NON SIAMO IL SINDACATO DEL NO A PRESCINDERE, MA SIAMO CONVINTI CHE LA STRADA PROPOSTA DALL’AZIENDA SIA ANCORA UNA VOLTA SBAGLIATA.
Dopo un anno di sacrificio a causa della pandemia i lavoratori e le lavoratrici di TIM hanno bisogno di diritti, hanno bisogno della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e I NUMERI DELLA RELAZIONE FINANZIARIA DIMOSTRANO CHE E’ POSSIBILE FARLO.
LA PROSSIMA SETTIMANA l’Azienda convocherà nuovamente il COORDINAMENTO NAZIONALE RSU e le Segreterie Nazionali dei Sindacati Confederali. Inizierà quindi una nuova trattativa cruciale nella quale faremo – come sempre la nostra parte.
PENSIAMO VADA INVERTITA LA TENDENZA e pensiamo che l’unica strada sia quella di una grossa mobilitazione contro eventuali “accordi a perdere”
07 Aprile 2021
COBAS TIM