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Ormai da qualche mese siamo sottoposti ad un bombardamento “formativo” senza precedenti. Corsi di ogni tipo, che dovrebbero permettere una ricollocazione interna o addirittura esterna all’azienda. Almeno questo prevede il bando emesso dall’ANPAL, finanziato dal FONDO NUOVE COMPETENZE.

Ma cos’è questo FNC? Un fondo per la formazione?     Il Fondo prima di tutto non finanzia la formazione in senso stretto, bensì una RIDUZIONE D’ORARIO DI LAVORO, per favorire la formazione che verrà a sua volta finanziata da altri.

Come funziona quindi?       Per accedere al bando che erogherà tali fondi è necessario sottoscrivere un accordo sindacale che riduca l’orario di lavoro in funzione di un percorso formativo. Tale accordo è uno dei requisiti di accesso per la partecipazione al bando Successivamente è necessario un secondo accordo sul progetto formativo.

A questo punto e fatte le dovute verifiche (speriamo!), l’ANPAL eroga fino ad un massimo di 250 ORE DI RIDUZIONE DELL’ORARIO di lavoro a persona sotto forma di integrazione a copertura della riduzione salariale derivante dalla riduzione oraria.

Il progetto formativo che TIM presenterà (o ha presentato) corrisponde alla parte di orario di lavoro ridotto e sarà reintegrato dal FNC. IL Progetto formativo corrisponde ad un monte ore a completamento del vecchio orario di lavoro.

Mentre prima la FORMAZIONE AVVENIVA in ORARIO DI LAVORO ed era REGOLARMENTE RETRIBUITA DALL’AZIENDA, adesso le ore di lavoro corrispondenti al progetto formativo SARANNO RETRIBUITE dal FNC. 

Inoltre l’Azienda – è bene sempre ricordarlo – riceverà soldi anche per il progetto formativo vero e proprio : spese per i docenti, per l’organizzazione dei corsi, per eventuali pacchetti formativi.

QUALI PERICOLI ALLORA? Il primo è quello di prendere “lucciole per lanterne”…Perché questa non è la riduzione oraria a parità di salario di cui abbiamo parlato spesso e che rimane una rivendicazione storica del movimento sindacale. Non lo è perché in ogni caso saremmo impegnati in attività lavorative.

L’altro pericolo è che ci troviamo di fronte ad una “droga finanziaria” della durata di un paio di anni al termine dei quali VERRANNO MENO I MILIONI DI EURO EROGATI dal FNC con il rischio di ricadute occupazionali se la formazione non sarà adeguata e non determinerà il famoso REMIX PROFESSIONALE.

Il terzo pericolo è che la riduzione dell’orario di lavoro CON RIDUZIONE DI SALARIO diventi effettivamente STRUTTURALE e sempre a carico della FISCALITA’ GENERALE (cosa che fra l’altro la nostra Azienda e i nostri sindacati confederali “praticano” già da diversi anni con la scusa di gestire gli esuberi.

SULL’OFFERTA FORMATIVA preferiamo non pronunciarci troppo: dubitiamo che questa determini effettivamente il REMIX PROFESSIONALE tanto sbandierato da Azienda e Sindacati Confederali. Si passa da corsi IPER TECNICI per una platea indistinta, a contenuti di carattere sociale importanti per l’accrescimento personale ma con scarse ricadute occupazionali ed estranee a qualsiasi capacità ricollocativa interna ed esterna.

CI SONO DEGLI ENTI PREPOSTI ALLE VERIFICHE: le Regioni che dovrebbero attivare delle verifiche puntuali sul progetto formativo e controllarne la conformità ai finanziamenti (regionali) elargiti.

Nelle prossime settimane sarà a loro che rivolgeremo le nostre domande per capire se questi enti si sono attivati per i controlli ed eventualmente per capire a quali conclusioni sono arrivati. 

ALTRO CHE LIBERO MERCATO !

L’Azienda sta utilizzando FONDI PUBBLICI per garantirsi profitti privati e secondo noi utilizzandoli in modo non corretto.

Roma 15/03/2021

COBAS TIM