Purtroppo dobbiamo rimarcare ancora una volta un atteggiamento disdicevole da parte Aziendale in questa fase della pandemia. Con l’Italia quasi tutta in zona rossa, con restrizioni alla circolazione delle persone e alle attività da svolgere in comunità, sui TOF – tecnici On Field cala una nuova attività.
Si tratta delle attivazioni di linee Tiscali con consegna e installazione dei router FRITZBOX, (con il relativo collaudo della parte di dati e fonia). Attività lunga e laboriosa che vede il tecnico costretto a sostare in casa cliente più del dovuto per poter espletare l’attività.
Tale attività dovrebbe essere una delle risposte TIM alla AVVENUTA DISAGGREGAZIONE con la quale gli operatori possono scegliere di far intervenire società esterne per attività di DELIVERY e ASSURANCE verso i clienti. La TIM sta rispondendo con accordi e contratti nazionali con gli Operatori.
In questi giorni, vari responsabili e assistenti, si stanno inventando scappatoie per accorciare di qualche minuto l’attività (“configurate il router in macchina, chiamate l’AOT che fa lui un a parte di configurazione…”), eludendo qual è il grosso problema di queste lavorazioni: SONO LE ENNESIME WR DI ATTIVITA’ DIFFERIBILI CHE IN UNA SITUAZIONE DI PANDEMIA SVILUPPATA METTONO A GRAVE RISCHIO LA SALUTE DEI LAVORATORI DI TIM.
Come Cobas abbiamo fatto uno sciopero il 25 novembre e ancora il 13 dicembre abbiamo scritto un comunicato dove sottolineavamo che l’azienda non stava facendo abbastanza per preservare la salute dei suoi dipendenti. Questa nuova procedura ci espone notevolmente a dei rischi che non possiamo permetterci di correre.
Sappiamo bene che questa nuova manovra è una delle risposte TIM alla AVVENUTA DISAGGREGAZIONE con la quale gli operatori possono scegliere di far intervenire società esterne per attività di DELIVERY e ASSURANCE verso i clienti. La TIM sta rispondendo con accordi e contratti nazionali con gli Operatori. In altre condizioni avremmo certamente condiviso la decisione.
Oggi, però, siamo in una nuova e complessa fase della Pandemia la quale senza una ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ SERIA DA PARTE DELLE IMPRESE sarà molto difficile uscirne in tempi brevi e se da una parte RICORDIAMO COME I TECNICI – TOF non si siano MAI RIFIUTATI di effettuare ATTIVITA’ NON DIFFERIBILI, dall’altra NON POSSIAMO NON RICORDARE a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici che è’ ANCORA IN VIGORE LA PROCEDURA AZIENDALE “COVID 19” dove è scritto NERO SU BIANCO che il TOF è l’unico e l’ultimo attore che può valutare SE ESISTANO LE CONDIZIONI MINIME NECESSARIE PER INTERVENIRE A CASA CLIENTE SENZA RISCHIARE DI CONTAGIARSI.
RIVENDICHIAMO A GRAN VOCE (LO ABBIAMO GIA’ FATTO CON LETTERA UFFICIALE ALLE ISTITUZIONI) LA NECESSITA’ NON PIU’ DEROGABILE CHE L’AZIENDA SI FACCIA SENTIRE CON GLI ORGANI COMPETENTI PER FAR SI’ CHE TUTTI I LAVORATORI TIM VENGANO VACCINATI.
LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, VA TUTELATA IN TUTTI I MODI POSSIBILI.
16-03-2021
Cobas TIM